Grazie Senatore Andreotti. Dico davvero. Perché qui c'è un sacco di gente che La rimpiange, sa? Magnabambini con tessere trentennali del Pci o imbarazzate militanze nel Pdup, suffragette riconvertite al post-human e situazionisti anarchici marchigiani. Non vorrei sconvolgerLa, ma temo che anche i demitiani abbiano iniziato a guardarLa con occhio amoroso.
Ecco, io invece La ringrazio, perché ogni volta che mi sintonizzo su RadioDue La sento snocciolare freddure del tipo che Mussolini mica si sa esattamente se ebbe responsabilità nell'omicidio Matteotti (Lei del resto si affretta a ridimensionare il tutto con la consueta amabile arguzia: "Magari avrà detto ai suoi di dargli una lezione"), oppure che la feroce dittatura comunista "osò quello che neanche Hitler aveva mai osato: imprigionare un vescovo" (il porpora sfina e slancia, dovrebbero dirlo ai rabbini), o che l'opposizione della sinistra italiana alla firma del Patto atlantico fu "atroce" (qualcuno rifornisca il senatore di un qualche agile dizionarietto, la sua deriva coatta desta preoccupazione "Aho', sto Tojatti è popo atrosce" "Ah Giu', malimortè, t'ooo dico sempre de nun passa' de llà... Pija er raccordo, che è mejo!").
Continui così, Senatore. E' bello sapere di aver sempre avuto ragione sul Suo conto.
8.10.03
Hang the blessed dee-jay
Pubblicato da Paola alle ore 10:17
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