30.9.03

Un lavoro mi cerca (nonostante tutto)? No comment

Il colloquio di lavoro è andato bene (previously file under: esticazzi, ma non è questo il punto), anche se sul lungo termine (pfiù). Chiacchierata piacevole e divertente a tratti, robe che ti fanno quasi ricredere sulla falsa informalità tipica da nu-economy o sulla pomposa formalità della old-school. Con un paio di chicche sul finale. Qual è il problema? Che stavo per infiorettarle e bloggarle, le chicche, quando mi son resa conto che il possibile futuro boss in persona mi avrebbe sgamato a velocità supersonica. E mi sono già pericolosamente sbilanciata. 'Sta blogosfera è più piccola dello Sporting Club di Vibo Valentia.

Arrivederci amore, ciao

Arrivano le prime mail di saluti. "Addio" assòreta. Non muoio, mi sposto di 600 km. 'Addio' è un concetto che cozza contro il mio solido impianto agnostico (uhm, magari lo rinforza: 'addio' come metafora del "chissà se ci rivedremo, se dobbiamo fare conto su di Lui"). E comunque mi commuovo. E mi viene il magun. E posto a singhiozzo. E non è bello.

Sporchi terùn rubaffetti non tornatevene a ca' vostra

I virili saluti comunisti di una volta

Monica su ICQ:
Comunque assumiti le tue responsabilità socio-politiche.
In conseguenza di questo evento ho deciso una nuova regola di vita: MAI farsi amica di un immigrato.

29.9.03

Senso civico

Oh, come si gonfia di sdegno la sciura. Il petto le si innalza, le nari si dilatano simili a froge di destriero ardente, gli angoli della bocca si piegano in una smorfia di riprovazione. E ha ragione, la sciura. Non dovrei disturbarla chiedendole umilmente di spostarsi di dieci centimetri in modo da parcheggiare nell'ultimo lembo di asfalto rimasto libero della piazza più brutta di Milano. Ennò, che diamine. Non mentre il suo grazioso e ringhiante botolo è impegnato a defecare sul marciapiede.

Incazzata

Oggi il mondo mi sembra popolato da primati dietrologi e complottisti. A ciascuno il suo immaginario paranoide.

Che io tenda alla paranoia, del resto, è ben testimoniato dal fatto che negli intervalli tra un vaneggiamento di Andreotti e l'altro (!) su De Gasperi trasmessi da Radio Due (ri-vo-glio-la-ti-vù! lo-bo-to-mi-zza-te-mi!) mi è sembrato di sentire l'attacco di un pezzo dei Killing Joke. Ci sarebbe stato daddìo, va detto.

E domani è solo un altro giorno. L'ultimo lavorativo, per inciso.

28.9.03

Ben gentili, ma…

Avevo già deciso di buttare quegli hamburger. Cioè, già la signora ritratta sull'etichetta mi aveva fatto insospettire col suo completino optical e la frangetta cotonata a mo' di cupola di S. Ivo alla Sapienza. Per di più non ricordo neanche di averli comprati. Potrebbero aver resistito lì dentro al fresco per anni - ma che dico: decenni! - mentre intorno la casa veniva bombardata dalla contraerea tedesca e ricostruita grattando il fondo di qualche rivolo carsico del piano Marshall. Sì, ecco, non c'era bisogno di spegnere tutta l'Italia per convincermi.

26.9.03

Caro stomaco ti scrivo

Scusami. Non lo faccio più. Giuro solennemente che non mangerò mai più la pizza al trancio del nappule prima di aprire l'Ansa. Sì, dai, quella pizza che ti sa di madeleine (come diamine farà a saperti di madeleine, che c'è dentro pure la sugna - ma al bolo non si comanda). Però io non potevo immaginare. Come caspita potevo saperlo? Su, sii comprensivo. Lo so, immagino. Ora è tutto risalito nell'esofago. Tu non puoi farci molto. Magari puoi tentare di convincerlo tu? Ve lo prometto. Ve lo giuro. Ve lo stragiuro. Entro stasera ritratta. E se non lo fa, arigiuro, due giorni a yogurt. Bianco e magro.

[update] Oggi pomeriggio bagordi a mignon. Ridatemelo, prima che mi ricoverino per iperglicemia.

25.9.03

How I Did It, o della pratica dell'inutile puntualizzazione

[keywords: io l'ho visto, esticazzi, fidanzata, personalitàconfusa]

Non vogliatemene. Per convincerlo - voleva essere convinto - ho dovuto dirgli che siete tutti degli sfigati senza qualità. Nessuna deformità fisica così appariscente, no, bisognava rimanere nell'ambito del verisimile. Siccome non si fidava, mi son fatta vedere per prima.

[meno male che non controllo accessi e referrer, ma io lo so che qualcuno arriverà con quella query: no, non stiamo insieme, risparmiatemi le ruote dello scooter, grazie]

Il buon partito

Che non è quello da sposare (anche se, nel remoto caso in cui stesse leggendo, amerei segnalargli la presenza del mio indirizzo qui accanto - pulita, discreta presenza, automunita, militesente, accettabile cuoca e dj, piacevole conversatrice e ottima ascoltatrice - referenziatissima!), ma è il lavoro.

Alle scuole di giornalismo ti insegnano che "cane morde uomo" non è una notizia (sempre che non si tratti del povero pitbull), mentre "uomo morde cane" lo è.

Ecco perché mi pregio di comunicare al gentile pubblico che, nonostante mi sia impegnata tantissimo perché ciò non accadesse, pare proprio che un lavoro mi stia cercando.

22.9.03

Murder Ballads

Oggi non ho niente da raccontare. Nessuna di quelle minuzie da squartare come esercizio di microanatomia. Oggi mi va di raccontare una storia. Che qualcuno ha già raccontato. Che qualcuno ha già cantato.

E' una storia triste e crudele, una storia di amore e morte, qualcosa che appartiene alle radici di un popolo e - allo stesso tempo - a tutto il mondo, perché è una storia universale; la potresti trovare ovunque, al Polo Nord come nella pampa argentina, in un suburbio come in una piantagione di banane.

E in questa storia Lei non c'è più. Lei era bellissima, era la donna del Cattivo. Ora non c'è più.
Nessuno ne ha saputo nulla da quel giorno, da quel maledetto giorno in cui Lei è uscita di casa per incontrare Lui. E Lei forse amava Lui. O forse lo usava. O forse ci giocava e basta, stanca del Cattivo.
E Lui questo non riusciva ad accettarlo. Quell'amore era troppo forte ed esclusivo perché Lui potesse dividerlo con l'Interesse, o con la Frivolezza.
Ma Lei questo non lo sapeva, non poteva immaginarlo in quel maledetto giorno, sicura della sua Bellezza, o di quell'Amore che forse era solo amore. O solo sesso. O solo noia.

Questa è la storia di Lui, come la racconta, dopo mesi. Mesi di agonia, mesi di angoscia. Diviso tra la paura di essere scoperto - Lui, un Assassino - il rimpianto dolceamaro di una presenza bellissima nella sua vita, la lacerante soddisfazione di aver reso quella bellezza eterna, di averla resa tutta Sua.

Lui la racconta all'Altro, che, come in tutte le storie dolenti, ascolta attonito e in silenzio, pregato, implorato e costretto al silenzio da quel fiume di orrore in piena, quel fiume troppo grosso perché un'anima basti a farlo scorrere.
Questa è la storia di quel fiume che straripa.

E no, non è un bluesman del Delta a cantarla.
E no, neppure Nick Cave (scontati che siete).

E' Lando Fiorini. E' la storia di Lella.

[grazie a/prendetevela con Massimo Pupillo degli Zu, senza la cui fulminante battuta sulle "murder ballad de' noantri" questo pezzullo non sarebbe mai nato; e se non conoscete gli Zu… conosceteli!]

21.9.03

Trust No One

Tu lo sai. Tu lo sapevi. Sai che io rido, scherzo, faccio quella estroversa. Però fidarsi, no, è un altro paio di maniche. Poca gente se lo è meritato 'sto privilegio (o devo dire questo castigo?).
Perché questo per te deve essere stato, no?
E tu neanche lo sai quanto quello che mi hai fatto mi renderà difficile fidarmi ancora una volta. Perché lo sai che con te non c'era bisogno di parole. Un cenno, un gesto, ed era tutto chiaro. E io con te lasciavo andare le mie difese, rilassata, rimettendo nelle tue mani una parte così importante di me stessa.

Ed è questo che mi fa impazzire. Cos'è? Non vuoi vedermi più? Ne hai abbastanza di me? Ti repelle la mia sola presenza? Vuoi che io guardi con diffidenza tutte le persone come te, d'ora in poi? Dimmelo, dimmi: perché tanto odio? Cazzo ti ho fatto di così ORRENDO? Perché mai tu, lì, sabato, con le tue forbici in mano, quelle forbici paurose, mi hai fatto tutto ciò? Dimmelo, perdio! Dimmi cosa cazzo ho fatto di male per meritarmi dei capelli a caschetto!

19.9.03

E tu, donna, parteciperai ai vernissage nel dolore

- Cosa le dice questo quadro?
- Mah... non so, non me ne intendo molto di arte, quella contemporanea specialm--

- FANTASTICO! Sono qui per capire ESATTAMENTE cosa una persona digiuna d'arte prova di fronte a forme altre, a concetti di 'bellezza' che vanno decisamente fuori i nostri canoni [50 kb di sproloquio censurato]... sa, io dipingo, scolpisco, faccio video-arte... mi diletto, insomma.
- Ehm, veramente io sarei qui perché conosco l'artist-- [pfiù, appena in tempo per mettere il link - pubblicità subliminale]

- MEGLIO! Allora, cosa le dice questo quadro qui? Ci trova un ritmo? Perché è il ritmo alla base di tutte le arti, come MODESTAMENTE io ho scoperto [126 kb di sproloquio censurato]. Perché sa, io compongo musica, scrivo di musica, suono musica, faccio anche musica elettronica...
- Sì, beh, il ritmo è dappertutt--

- Guardi, le dirò. Tutto ciò che lei dice mi interessa OLTRE ogni dire. E' la voce del profano. Mi piace condividere con i profani certi concetti. [3479 kb di sproloquio censurato]. Io in realtà sono odontoiatra, scrivo anche sul bollettino degli odontoiatri. Scrivo d'arte, sa?
- Ma non mi dica... e il tempo di acculturare profani ai vernissage quando lo trova?

[visto che sono io la regista a questo punto urlo "STOOOOOOP! Buona la prima!". La realtà è blogologicamente serendipica fino a un certo punto. Altri 25mila kb di sproloquio. Nettareeambrosia per le mie gonadi, pressate come un centravanti in una finale di Coppa Campioni. Che vabbene che il signore nella vita fa un po' tutto, ma che sappia anche sostenere il ritmo da spalla comica mi sembra pretender troppo]

18.9.03

E mo' facce Tarzan

Mi ripromettevo di evitare come la peste cose tipo "attualità", "news", "scoop-sensazionale-ultimomomento" etc.
Ma qui si tratta di commedia dell'arte. E di lotta nel fango. E di polemiche montate ad arte che mi fanno capire che il Nano ha fatto scuola. E di giganteschi cavalli bianchi della coerenza che, come tutti i cavalli, seminano dietro di sé cacche da tonnellate.

Ordunque, pressione podale da parte de Il Mucchio (che poi dispiace per le belle penne che ci scrivono, ma "direttore editoriale" vorrà pur dire qualcosa) di una cacca così enorme e fumante che bisogna proprio aver pensionato i neuroni per pestarla.

Per una migliore prospettiva si consiglia di cominciare dalla lettura di Open sul numero in edicola (percarità, niente online), per poi passare al messaggio originale di Max Casacci, pubblicato sul forum dei Subsonica col titolo "il mucchio di polemiche su tutto", spacciato per missiva alla rivista, in modo da apprezzarne a fondo tagli e manomissioni. E la risposta stefaniana. Oh, la risposta...

Per me, invece, la domanda è una:

quand'è che Stèfani si candiderà con Forza Italia? La stoffa c'è tutta.

Ok, fine del rant. Scusate per la parentesi seria. Il soggetto non la meriterebbe neanche.

17.9.03

Cose che ti inversano / 4

Lettera da società di enooooorme gruppo editoriale. "Cara Paola, siccome in contabilità invece di affidarci a un più appropriato pallottoliere giochiamo tutto il dì a campo minato su DOS, nell'ultimo pagamento per le tue ficcanti, acute e impareggiabili collaborazioni abbiamo accreditato 13 euro e 65 centesimi in più. Che per caso ce li puoi restituire? Ecco, brava, allora compila un assegno circolare, durante una notte di luna piena, rivestita da un peplo tessuto da 12 giovani vergini la somma delle cui età dev'essere uguale alla radice di 8764, moltiplicata per la distanza tra Lodi e Casalpusterlengo. E diviso sette, dimenticavamo. Anzi, già che passi da Lodi, portaci un pezzo di grana".

Con piacere che ve li restituisco, i 13 euro e 65 centesimi. Anzi, facciamo che ve li vengo a portare nella megasede centrale, dribblando uscieri, lacchè, segretarie particolari e anche la stagista che sistema i cavi del Pc sotto il tavolo dell'amministratore delegato. Lui rimarrà lì, stupito e confuso, mentre gli getterò con elegante ammiccamento il malloppo addosso. "Ah ninni', compratece 'na cosetta".

Cose che ti inversano / 3

Mancano all'appello un paio di jeans da due settimane e un vestito jeans bellissimissimo - di quelli della pubblicità con la gente che si storce - da un mese. "Mancare all'appello", a Roma, vorrebbe dire che mio padre ha deciso che è ora di fare pulizia. Io capisco che Pedro jr possa aver nasato l'eventualità qui sotto descritta, ma devo trovare un modo per far capire a lui che camuffarsi da mio Edipo non gli sarà di grande aiuto.

Cose che ti inversano / 2

Scrivere qualcosa che è - né più né meno - una lettera di licenziamento. Vigliacca che sono.
"Caro Pedro jr, visto l'altalenante andamento del mercato nero, reputo cosa intelligente intascare il malloppo e scappare alle Cayman. Evitami, non vorrei trascinare anche il tuo nome nel fango"
"Caro Pedro jr, siccome so che sei oberato di lavoro, magnanimamente ti dispenso dalle due ore settimanali che passavi in questa casa. Non chiamarmi, odio i ringraziamenti"
"Caro Pedro jr, fra due settimane non avrò più un lavoro. Non è che te ne avanzerebbe un po' nel promettente settore delle pulizie casalinghe? No? Extracomunitario rubaimpiego alla brava gente di qua!"
"Amato Pedro jr. Non immaginerai mai cosa sto per dirti. Voglio sposarti. So che hai una fidanzata nelle Filippine, e se aspetti il ricongiungimento con la Bossi-Fini fai prima a far testamento. Però ora che ci penso bene, il pensiero che c'è una donna nel tuo passato mi distrugge. Basta, non vediamoci più. Mai più".

Cose che ti inversano / 1

Per la prima volta nella giornata ti guardi a uno specchio, intero. E' sera, ormai ti sei abbondantemente spesa nel mondo. E ti accorgi che lo "spezzato" che hai improvvisato la mattina (ovvero pantaloni di uno stile, camicia di un altro, giacca di un altro ancora e scarpe ancora diverse), ben lungi dal ricordare Vivianne Westwood, ti fa somigliare alla versione "yoboyz!" di Chazz Palminteri in Pallottole su Broadway.

16.9.03

Va bene. Lo ammetto.

(outing doloroso quanto doveroso)

Sono l'unico essere umano al mondo, insieme a un gruppo di tuareg cui si è fulminata la padellona satellitare - e trovalo un tecnico nel deserto - e una tribù del Borneo che crede che le immagini proiettate siano anime rapite dall'obiettivo, sì, ecco, sono l'unica a parte loro a non aver mai visto Pulp Fiction.

Insieme agli svantaggi della faccenda, come il non avere a disposizione un argomento di conversazione pressoché universale e riappacificatore - chiunque si ritroverà nella fratellanza di sangue degli adoratori di Pulp Fiction[1] - negli anni ho imparato ad apprezzarne gli indubbi vantaggi.

- Che ne dite del mio nuovo taglio di capelli? -
- Carinoe insomma, vi raccontavo di quella volta che mi si è scheggiata un'unghia e allora... -
- Ma li ho completamente rasati... -
- Sisìcarinobelcoloreeinsomma la mia estetista, disperata, non sapeva come limarmela e quindi... -
- ... non ho visto Pulp Fiction... -
- COOOOSAAAAA? -

Oppure, locale affollato

- SCUSATE E' DI QUALCUNO QUEL MASERATI BITURBO CHE OSTRUISCE IL PASSO CARRABILE? -
- [bzzzz bzzzzz AHAHAHAH bzzzz bzzz UE' RAGA! bzzzzz bzzzz BIRRA MEDIA bzzzz bzzzz] -
- SCUSATE, PER FAVORE, C'E' UNA PERSONA CHE STA MALE, DEVO USCIRE DAL GARAGE PER PORTARLA D'URGENZA AL PRONTO SOCCORSO! -
- [bzzzz bzzzzz UE' PIRLA! bzzzz bzzz EHEHEHEH! bzzzzz bzzzz HO DETTO NEGRONI NON BIRRA MEDIA bzzzz bzzzz] -
- ... non ha visto Pulp Fiction... -
[bzz--]
- C'E' UNA PERSONA CHE STA MOLTO MALE! PRESTO! SPOSTATE IL MASERATI BITURBO! -


[1] E per "chiunque" si intende: Schifani/resto del mondo, scooteristi/motociclisti, "il rock è morto con Chuck Berry"/"l'elettronica isolazionista ha scavalcato il rumore a sinistra", romanisti/laziali, condomini alla riunione di condominio, etc.

Globalize it!

Gara di telefilm stronzi tra me e un penpal ammerecano a nome Rex. Si è partiti dall'eulogia di John RIP Ritter ("Tre cuori in affitto" era bellissimo, ma lui s'è sbellicato sulla traduzione italiana di "Three's Company": It sounds like a Cantonese romantic comedy film). Si è finiti su "celocelomanca". Poveretto. Pensava di fottermi a trash, in quanto "Ugly American". L'ho stracciato.

Epilogo di una faticosa contrattazione (in italiano, che il mio inglese non merita tanto scorno).

- Ah, e poi c'era quel telefilm del camionista, che -figurati!- andava in giro con uno scimpanzè [Truck Driver, nda] -

- Rex... visto. Qualunque schifezza americana tu possa nominarmi, l'abbiamo avuta. Qualunque parto di LSD andato a male dei soggettisti di CBS, ABC o NBC, ha vagito anche qui [non ho proprio scritto vagito, 'na cosa simile, insomma - c'avrò pure il diritto di abbellirmi, no?]. La cosa per cui devi veramente ringraziare tutte le divinità in cui non credi è che da voi non arriverà mai "Primi baci" o equivalente idiozia francese. E che i tuoi amici non ti prenderanno mai per il culo perché ti chiami come un pastore tedesco -

15.9.03

Effetti deleteri

Mangiato troppo? Mangiato pesante?

Fa' come me. Apri il tuo Dreamweaver nuovo di pacca. Il tuo template sicuramente non ne guadagnerà, ma in compenso ti sentirai finalmente affetta da daltonismo.

Idiozie nuove coming soon. E' che ne ho fatta una personale talmente grossa che per non raccontarmela da sola devo far finta di esser seria.

12.9.03

Palinsesti selvaggi

... chettanto, chemmefrega, neanche ce l'ho una TV (e mi sto trattenendo dal domandare con la bava alla bocca chi si sta allegramente zompando Brooke in questo periodo - più che altro temo di sentirmi rispondere: "Massimo Giletti").

No, non ho una TV, e vivo benissimo.

(aperitivo: "Da quando non ho la TV mi sono riappropriata dei miei spazi, dei miei tempi... la serata casalinga passa in un costruttivo dialogo con me stessa, le mie aspirazioni, i miei propositi")

Ho riscoperto il piacere della radio.

(aperitivo: "... e poi rimanere svegli per sentire le trasmissioni notturne di Radio3... non puoi neanche immaginare! Delle rarità live pazzesche! Il coro dell'Armata Rossa accompagnato da John Coltrane! Van Dyke Parks e Sun Ra al Lollapalooza! Sinatra che crooneggia "I'm an Antichrist" al casinò di Las Vegas!")

In fondo non mi manca nemmeno più tanto il videoregistratore (non da quando l'ultimo mi ha tagliato a tradimento gli ultimi 20 minuti di "C'eravamo tanto amati", che era da vent'anni che non lo vedevo).

E meno male che non ho la TV, perché poi leggo che:

Sabato notte:
1,00 - RaiUno, Alta Fedeltà (che è una figata di giochino a riconoscere le copertine nel negozio, ma soprattutto le comparse! Al Johnson che si acchiappa il Captain Beefheart è da bacio in bocca con lingua a mulinello a chi ha curato il casting - che è anche John Cusack, quindi ci sta tutto) (soprassediamo sull'orario di una prima TV)
1,15 - RaiTre, Fuoriorario, Speciale Rolling Stones con tanto di Gimme Shelter (Ghezzi... porcazzozza, non puoi fare concorrenza alla TUA azienda! metti un bel Moloch stanotte!)

Domenica notte:
2,30 - Canale 5, Fuga dalla scuola media, di Solondz (che è il film che precede Happiness, e mi pare di aver detto tutto) (che poi non si dica che a Mediaset non battono la Rai... almeno in imbertamento di prime TV in palinsesto)
In contemporanea, su Italia1, il bio-pic sui Beach Boys (il solito incontro di catch commentato da Dan Peterson, no?)

e mi chiedo se i programmatori (o chiunque abbia qualche strano titolo di responsabilità con la faccenda) abbiano intenzione o meno di smetterla con la droga.

(essì, oggi ero in vena di post da "servizio pubblico al consumatore")

Come scrivere una lettera di licenz^H^H^H / reprise

Altra mail circolare aziendale. *Vera*. Uno dei motivi per cui non appennicarsi. Standing ovation per l'autore, il mio eroe prossimo venturo.

Buongiorno a tutti

desidero informarvi che martedì 30/9 io cessero' di collaborare con [società].

Nel ringraziarmi per il lavoro svolto ed esprimendomi i miei migliori auguri per il mio futuro professionale, vi indico le persone che prenderanno in carico, secondo le modalità di agenzia, le mie competenze:

- Omar il kebabbaro

- Sbirulino

- Wanna Marchi

Certo della collaborazione di tutti per consentire ai nuovi l'acquisizione degli strumenti necessari allo svolgimento delle loro nuove attività, vi ringrazio dell'attenzione

Buon lavoro (finche' ce n'e'...)

10.9.03

Elegia per un Narciso che mi perderà

I tuoi occhi si posano sulla tua immagine.

Sempre, ogni giorno.

E' come un eterno contare i segni intorno a loro, storie che si inanellano, come pagliuzze mobili all'interno dell'iride dell'universo.

Sempre, ogni giorno.

E ogni giorno porta via con sé uno sguardo, uno sguardo riflesso in umili oggetti, in specchietti retrovisori che sembrano dire addio al futuro e raccogliersi nel passato. Sguardi quotidiani che ti dicono che esisti, che ci sei, qui, ora, in questa piazza dove tutto corre, in questo rumore che perso nel tuo stesso sguardo non senti più.

Sempre, ogni giorno.

Perso in te stesso, nei tuoi occhi, nella visione di ciò che eri, in quello che sarai.

Ma almeno, porcaputtana, potresti riposizionare gli specchietti del MIO scooter come li avevi trovati, che è la seconda sera che parto a razzo e rischio di farmi inchiappettare dal furgoncino Esselunga, pensando di fare la mandrakata a zigzag e non accorgendomi che Clicca il Pomodoro sta per investirmi?

9.9.03

E lo chiamano Crisis Management questo Crisis Management senza te

Ok, mettiamola così. Pensate a un generico settore "servizi". Ci lavoro.
Ecco, ora prendete un genio della comunicazione. E' un mio capo.

Giunge alle 15 questa comunicazione defcon 5 a tutte le mailbox aziendali ferme per siesta:

Vi segnalo la notizia del ritorno SARS pubblicata su Repubblica e sul altri
mezzi di informazione.


[cinica]
(Occielo, il bookmark dell'oroscopo deve essere inavvertitamente scivolato su un quotidiano: 'sta cosa della Sars l'ho letta sei ore fa mentre decementificavo le palpebre)

Per [grosso cliente] siamo già allertati

[commossa]
(Io in piena pennichella da licenzianda, fregandomene dei destini dei clienti, e a pochi metri da me si sudava per far partire la contraerea del Crisis Management; ecco cosa mi intriga e mi inquieta del marketing: essere sul pezzo, prevenire l'informazione, precedere la conoscenza altrui e convogliarla nella rappresentazione del prodotto che si vuole diffondere. Chissà quali acute strategie adotteremo in questo momento di rischio?)

Prego chi lavora su clienti di aree A RISCHIO di stare allertati

[ISPIRATA!]
(Oh musa! Mi ricredo! Voglio rimanere qui con voi in trincea! Anch'io voglio essere allertata come te! Anch'io voglio prevenire l'informazione, essere sul pezzo, precedere la conoscenza, convogliarla, formare le menti, rappresentarle, plasmarle, pilotarle! COME, COME POSSO FARE?)

e leggere con attenzione i portali.

[...]
(Si potrebbe avere indietro la mia lettera di licenziamento? Vorrei consegnarla di nuovo, di fronte ai rappresentanti della stampa, se possibile - anche i portali vanno bene, grazie)

8.9.03

La vita è fatta di paragoni

Prima pensi: ecco, sono nato medio-borghese a Roma, son cresciuto accettabilmente felice, sono andato al liceo fascio-stile-anni-'80 che però-ti-fai-tante-conoscenze-utili, ho/ho avuto un lavoro decente con difficoltà tutto sommato superabili, una vita sentimentale equilibrata (tu, baby, che a me qualche psicopatico ha garantito un discreto bacino di storielle con cui allietare gli amici), ho passato tre anni a Milano dribblando più o meno felicemente art-director e verni.

Poi pensi: immagina di nascere - invece - in qualche buco di culo della California; immagina di avere un padre che scappa con un travestito incontrato a Tijuana e di guardare tua madre disfarsi nell'alcool o in qualche inquietante credo da setta ufologica; immagina di dover fare la conta degli amici persi per i più assurdi motivi (Kenny scomparve in quell'estate assassina dell'87, affrontando l'assalto di un battaglione di tumbleweed); immagina che bella collezione di perdigiorno da una notte, tutti inquietantemente somiglianti a tuo padre.

Ecco, tu che fai? Ringrazi per la buona sorte, vero?

Bravo, io no. Che il rocchenroll ora al massimo posso sperare di raccontarlo, invece che suonarlo.

(no, fondamentalmente è che mi piaceva la foto del tumbleweed)

7.9.03

Questo pazzo pazzo pazzo corpo umano

C'è una cosa che ha detto Sara sabato sera che mi rifrulla in testa. Sara è di Firenze e si è pensato che era carino portarla a cena in un posto dove ti fanno le grigliate di carne spacciandoti per fiorentina una bistecca alta due dita. Lei ci ha implorato quantomeno di non farle assaggiare vini toscani. Essia, che non si dica che non siamo di manica larga. Comunque, Sara questa cosa la diceva banalizzando il lessico scientifico, che in questa sede provvederò a banalizzare ulteriormente, fedele alla mia mission di vita. Diceva che dopo il parto l'organismo spara in circolo questa specie di endorfina che permette di non riuscire a ricordare l'intensità del dolore provato. Una sorta di meccanismo persuasorio che ha fatto sì che la specie non si arrestasse al figlio di Lucy.
Immagino che la stessa endorfina entri in azione ogni volta che si decide di preparare per cena linguine al pesto.

5.9.03

Il giorno della marmotta

Il semaforo di Via Morosini all'incrocio con XXII Marzo è sempre rosso, quindi ho agio di guardare la gente attraversare. L'altro giorno passa una tipa, attraversa andando dalla mia destra alla mia sinistra, cellulare in resta, busta con griffe, e penso "Carina". No, "pensare" non è il verbo esatto. Un riflesso condizionato nel mio cervello registra alla velocità della luce il fatto che abbia una gonna carina una maglia carina delle decolleté carine un taglio di capelli carino fisico carino, assomma i dati e il risultato è "carina". Lo penso delle volte, pur essendo per il momento eterosessuale praticante. Sono condizionamenti, lo dirà anche Crepet da qualche parte, no?

Vabbé, insomma. Ripasso il giorno dopo. Stesso incrocio, stesso rosso. E stavolta ci faccio caso. "Milano è piena di ragazze carine". Simile taglio di capelli cellulare in resta maglietta simile ma sportiva gonna simile ma jeans decolleté simili ma con i lacci alla schiava. Sacchetto con griffe diversa. Toh. Carina anch'essa (solita somma).

Il giorno dopo. Stesso rosso, stesso incrocio, stessa direzione di attraversamento. E' bionda, ma cazzo, riconosco che quella è la sorella rosa della maglietta di ieri, che la gonna jeans si è allungata di soli due centrimetri, che il sacchetto è girato per non far leggere la griffe e che le scarpe da rosse son diventate nere. E non mi freghi, hai l'auricolare, ti vedo.

E il giorno dopo? E' sempre il giorno della marmotta. E' sempre effetto Giralamoda. La bastarda è tornata castana e si è appiccicata delle miniextension, si è fatta fare lo spacchetto laterale alla gonna del primo giorno, la maglia è di quelle che si allacciano tipo accademico da danza e volendo possono nascondere un cellulare satellitare tra le pieghe, la griffe sarà famosa a Paderno Dugnano e dintorni, MA… ha fatto un errore madornale… *ha rimesso le decolleté rosse con i lacci*.

Perché io mica ci credo più che queste qui in giro son tutte uguali. E' sempre *lei*.

4.9.03

Rassegna stampa

Lettura new-economica delle notizie del giorno (chi ci lavora lo sa, 5 minuti ogni tot ore a sbirciare l'apertura del quotidiano online preferito). Una delle sbirciate odierne causa, naturalmente, frizzi e lazzi alla volta della categoria "antropologicamente diversa dal resto della razza umana" (frase che trabocca scienza da ogni lemma, accostamenti che sfidano la forza di gravità e rendono l'entropia solo un nome da discoteca di Mazzate sul Membro). Ma visto che già tutti ci si saranno avventati, qui nella stanza del dolore ci si butta sul commento del collaterale:

- Pera ha detto che non si doveva tirare in mezzo Ciampi nell'affaire Telekom Serbia.
- Del resto anche i tappetini del bagno sanno essere assertivi di quando in quando (il mio morde anche le caviglie).

update: copincolla da un amico su ICQ - grazie Andre'
voglio Gaucci leader dell'Ulivo
ci vuole un avversario all'altezza di Berlusconi

Sniffin' bleach

Destino cinico e baro: già la voglia di andare a lavorare è in vacanza da bauscia alle Maldive (anzi, bloccata in aeroporto a Mahé per lo sciopero dei controllori di volo); ci si mette anche l'ascensore, inutilizzabile fino alla settimana prossima, causa lavori di ristrutturazione dell'edificio in cui ci troviamo. Hanno finito di ridipingere la tromba delle scale. Bene. Ora stanno pulendo con secchio e stracci gli schizzi di vernice sulle tombali lastre di marmo che la decorano.

Salgo lentamente le scale.
Uno degli operai si scosta per farmi passare.
Sorrido, ringrazio e continuo lenta e svogliata nella mia ascesa agli inferi.
Alla curva delle scale mi ricade l'occhio sull'operaio.
E' lì, che mi guarda, immobile, estasiato, come Bernadette di fronte alla grotta.

Non avevo mai letto da nessuna parte che l'ipoclorito di sodio potesse avere effetti psicotropi tanto letali.

(quanto sopra è stato scritto l'altroieri; ieri il tipo era accasciato a metà della scala che va dal 3° al 4° piano, si preparava a scartavetrare il corrimano e mi cantava ispirato The Power Of Love, versione Frankie Goes To Hollywood... se qualcuno conosce comunità di recupero specializzate in scimmia da trielina si faccia avanti, per favore: salviamo il poveretto)

3.9.03

GUI for the masses

Pare, si mormora, si vocifera che questa sarà l'interfaccia del nuovo sistema operativo Microsoft, chiamato in codice "Longhorn". Ora, la mamma mi ha insegnato che quando si fanno le cose, si fanno bene: cos'è tutto quello spazio sprecato? E l'iconciona con due orsetti ricchioni che si abbracciano per accedere alla Buddy List? E quella con Holly Hobbie che saltella per accedere all'esclusivo canale MSNTravel? Ma soprattutto, perché non tridimensionalizzare la sempreverde mailme.gif con la lettera che si imbusta da sola per l'Inbox?

2.9.03

Live To Tell

[scena: Paola morente rivive come un flashback da cache uno dei suoi simposi intellettual-vip (ok, non facciamola tanto lunga: l'unico) – primo piano sul busto: nonostante l'autosputtanata continua a sfregarsi le unghie sul bavero della cybertuta]

Ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…

Ho visto Fernanda Pivano chiedere una pasta al pomodoro invece di un più canonico tacchino ripieno con salsa di mirtilli.

E ho visto amici con la faccia spalmata di materia fecale consigliare alla Nanda di aggiornarsi sulla letteratura americana con JT Leroy (se scrive libri così come si acconcia i capelli facciamo bene io e la Nanda a tenercene alla larga).

Ho visto Goffredo Fofi assalito da una bionda che gli chiedeva: "Ah Gianfrancoooo [sic]! L'hai letto l'ultimo Strega?".

E ho visto Fofi risparmiare la vita della bionda, che imperterrita continuava "Aho', guarda che è bello!" (per un'equa distribuzione del karma, stavo morendo io dall'imbarazzo).

Ho visto… (ma Roy Batty s'è mai fatto una chiacchierata?) vabbé insomma ho saputo che la bionda fa ufficio stampa per una casa editrice, dopo che mi aveva chiesto "Ma 'sti beat scrivono di musica?" (e ho pensato che a 'sto punto un giorno potrò vincere il Nobel per la fisica).

Ho visto un borghese piccolo piccolo sentenziare a Goffredo Fofi che Tomasi di Lampedusa ha scritto un "variopinto affresco" (insomma, se ce l'avete col fegato di Fofi, ditelo).

Ho visto un emerito docente universitario in materie sociali - nonché politico diessino - fare l'ardita equazione "lavori nel marketing = sei berlusconiano" partendo da un'analisi del gesto di Piero Ricca improntata allo stupore bambino (e qui mi sono incazzaaaaaaataaaaa – altro che Fofi). Ho visto me stessa spiegargli che ci sono percentuali bulgare di co.co.co. e precari nel marketing, mentre il vuoto dalemiano si diffondeva nel suo sguardo. E ho visto la sinistra perdere di nuovo le elezioni.

E tutti quei momenti dove andranno perduti?

[Paola si rialza nella sua cybertutina, "domani è un buon giorno per morire", e va ad aggiornare il blog]

1.9.03

OST per la scrittura della sottostante lettera

[dimenticavo: momento topico necessita di sottofondo topico]

Bobby Conn, Rise Up, Now!

E' la canzone della morte e della rinascita, come un novello Lazzaro pop beatlesiano che culla i torpori dei suoi limitati orizzonti: a un certo punto esplodono in un'apoteosi funky, e lì a quel punto ci puoi piazzare in rapida successione...

Kool & The Gang, Celebration

E' party, è rito orgiastico, è mistero di Eleusi che si fa Baccanale, è... (confido nell'abbassamento delle adrenaline a breve, don't worry).

Come scrivere una lettera di lic^h^h^h interruzione di rapporto

E' lì. Il tuo foglio bianco di Word (Star Office, vi, blocco note, insomma, quello). Ti guarda. Il momento è topico.

Ok, cominciamo.

Spett.le [società]
Indirizzo
Cap... cap? Cazzo, ilcap.
Sitositosito, www.[societa].it... Contact... lo s t r a m a l e d e t t o form...
In un tripudio di cassetti rovesciati, scatoloni tirati giù dal controsoffitto, sacchetti della Sma attorcigliati, calze e slip (se ci hai messo il libretto degli assegni insieme alla biancheria, DEVE essere lì anche lui), sembri Taz sotto acidi. Invece niente. In compenso ritrovi occhiali da sole, tutte le ricevute di medico/dentista/ristrutturatoreedile che non hai dato al commercialista e ormai non puoi più allegarle a Cud, 730 o quel che sia, e la giarrettiera nera di pizzo che un simpaticone ti aveva regalato al liceo. L'hai usata per strozzarlo, ovvio.

Ok, fermati un secondo. Respira. Concentrati... Dove vuoi che sia il biglietto da visita?... Nel portafogli! Tessera del videonoleggio... biglietto di ristorante... cerettara... raccolta punti profumeria... EUREK— no, porcapupazza... manca tutta la parte inferiore, l'ho usato per farci il filtrino (della sigaretta di tabacco, agentegargiulo, giuringiurella).

Vabbé, amen, ci pensiamo dopo. Veniamo al sodo. "Con la presente" (Emerita società di teste di vitello, il gruppo di vietcong sanguinari che avrei voluto spedire nelle vostre case nottetempo era occupato in una tournée di badminton, e quindi mi tocca scrivervi) "comunico l'interruzione del rapporto di collaborazione blabla" (per avvertirvi che se entro un mese mi toccherà ancora entrare una volta nei vostri puzzolenti uffici, non risponderò dei miei comportamenti) "decorrendo i 30 giorni di preavviso, come da richiesta di contratto, a partire dalla data odierna" (ecco, avete presenti quei tre progetti che dovevo far partire questo mese? Usateli al posto della carta igienica) "Ringraziandovi per il proficuo periodo di collaborazione" (C'avete fatto gli aeroplanini con le mie proposte? Cazzi vostri) "porgo distinti saluti" (ah, vaffanculo, naturalmente).

[Dear mr. Annan, if you should stumble here for some weird reason, I can only tell you one thing: infilza le unghie nella poltroncina e dormi preoccupato]

(senti, io al Cap ci metto 20100 e chissenefrega)

(Arial? No, triiiiiiiiste... Dai, verdana, come er blogghe... Cazzo, sii seria, è una specie di documento! Times no, eh? No, times no. L'hattenschweiler? Il lucida sans narrow extrabold? Il playbill! Dai che è simpatico – partono cinque minuti pieni di trip da font, stroncato da un ctrl + 5 (Tn) e Times New Roman, e via con la tristezza)

(oh, io non mi fido a lasciare il 20100, magari mi citano in giudizio per falsa testimonianza e mi costringono a lavorare qui fino al 2030 a stipendio dimezzato...)

(cellulare... rubrica... ecco... "STE'! Al volo, qual è il Cap di [società]???" "Vaffanculo" –clic-)

(mattugguarda 'sta bastarda, uno chiede un favore, lo sa che è un momento duro, gli amici proprio non ci sono mai quando ne hai bisogno, e questa me la lego al dito...)

(ahem, sono le 3 del mattino... ok, lo finisco domani in ufficio...)

(buonanotte)