13.10.03

Ducato-Maxi-a-passo-lungo

Già gli omini del marketing della Fiat erano stati chiari. Chiarissimi. Non gli bastava aver fatto un Ducato MAXI, ma ne avevano inventato anche una versione a passo lungo. Il tutto per dissuadere dall'acquisto. Più chiaro di così...
Chi mai vorrebbe comprare qualcosa che è già di per sé maxi-ingombrante, e che per di più si propone qui nella sua versione ancor più ingombrante? Ti può servire se sei il Circo Togni, alle prese con un elefante bulimico. Oppure se hai deciso di svaligiare la fabbrica di Gucci (trovasi da qualche parte in Toscana a due metri due dall'A1). Metti su tonnellate di refurtiva, poi via verso Ancona, il mare e il Grande Est, a rifarti una vita vendendo borsette ai neoricchi russi.

Se hai un motorino, un valigione, due zainoni, due quarantottore, cinque scatole e tre sacchettoni, stai certo che il Ducato-Maxi-a-passo-lungo non serve a una emerita mazza. Anzi, prova a caricarli sopra, lega tutto (sennò dopo due minuti te li ritrovi intontiti come Montoya fuori strada dall'altro lato del lungo, lunghissimo passo) e guarda l'effetto "ostaggio nella Locride" che ti faranno quelle quattro carabattole tremanti e stipate sul fondo.

Ma quello è il minimo. Nel frattempo tu avrai dovuto fare manovre col Ducato-Maxi-a-passo-lungo. Avrai dovuto tentare di parcheggiare ai Navigli con il Ducato-Maxi-a-passo-lungo (dev'essere una di quelle penitenze particolarmente infami che si infliggono nei giochi di società), avrai infine deciso di mollare in garage il Ducato-Maxi-a-passo-lungo, per accorgerti che il Ducato-Maxi-a-passo-lungo passa a pelissimo dall'entrata, e solo dopo un numero imprecisato di manovre. E quando avrai pagato 20 euro perché il tizio del garage si suchi tutto l'imprecisato numero di manovre per far uscire il Ducato-Maxi-a-passo-lungo da dove era entrato; quando avrai affrontato il viaggio in autostrada, fermandoti nelle piazzole di sosta dei Tir verso cui il Ducato-Maxi-a-passo-lungo ti trascina, spinto dalle arcane forze del DNA; quando sarai riuscito a entrare dentro Roma evitando di farti tutte le fiancate e gli specchietti, quando avrai scaricato tutto e cominciato a fare il giro delle sette chiese alla ricerca di un parcheggio; e quando FINALMENTE ti farai paraurti e fanale posteriore di una macchina parcheggiata dove non doveva stare, perché dopo tre giorni ti senti anche in diritto di essere STRACCO, ecco, tranquillo, tira pure giù ventimilacinquecentrotrentacinque moccoli (numero alchemico corrispondente alle roncolate che rifilerei alla signorina del noleggio, che per dieci giorni mi ha tenuto nell'illusione che un medio Fiat Scudo a passo NORMALE mi attendesse trepidante).

Nessun commento: