22.9.03

Murder Ballads

Oggi non ho niente da raccontare. Nessuna di quelle minuzie da squartare come esercizio di microanatomia. Oggi mi va di raccontare una storia. Che qualcuno ha già raccontato. Che qualcuno ha già cantato.

E' una storia triste e crudele, una storia di amore e morte, qualcosa che appartiene alle radici di un popolo e - allo stesso tempo - a tutto il mondo, perché è una storia universale; la potresti trovare ovunque, al Polo Nord come nella pampa argentina, in un suburbio come in una piantagione di banane.

E in questa storia Lei non c'è più. Lei era bellissima, era la donna del Cattivo. Ora non c'è più.
Nessuno ne ha saputo nulla da quel giorno, da quel maledetto giorno in cui Lei è uscita di casa per incontrare Lui. E Lei forse amava Lui. O forse lo usava. O forse ci giocava e basta, stanca del Cattivo.
E Lui questo non riusciva ad accettarlo. Quell'amore era troppo forte ed esclusivo perché Lui potesse dividerlo con l'Interesse, o con la Frivolezza.
Ma Lei questo non lo sapeva, non poteva immaginarlo in quel maledetto giorno, sicura della sua Bellezza, o di quell'Amore che forse era solo amore. O solo sesso. O solo noia.

Questa è la storia di Lui, come la racconta, dopo mesi. Mesi di agonia, mesi di angoscia. Diviso tra la paura di essere scoperto - Lui, un Assassino - il rimpianto dolceamaro di una presenza bellissima nella sua vita, la lacerante soddisfazione di aver reso quella bellezza eterna, di averla resa tutta Sua.

Lui la racconta all'Altro, che, come in tutte le storie dolenti, ascolta attonito e in silenzio, pregato, implorato e costretto al silenzio da quel fiume di orrore in piena, quel fiume troppo grosso perché un'anima basti a farlo scorrere.
Questa è la storia di quel fiume che straripa.

E no, non è un bluesman del Delta a cantarla.
E no, neppure Nick Cave (scontati che siete).

E' Lando Fiorini. E' la storia di Lella.

[grazie a/prendetevela con Massimo Pupillo degli Zu, senza la cui fulminante battuta sulle "murder ballad de' noantri" questo pezzullo non sarebbe mai nato; e se non conoscete gli Zu… conosceteli!]

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