12.10.07

Merende diversamente abili

(ovvero: "Di come l'edipèo sfoggia anche il vestitino da gourmet")

Sfornare i pan brioche più buoni della galassia è un gioco da ragazzi per la nostra eroina. Tutt'altra musica quando le condizioni dell'eroina le permettono tuttalpiù di arrancare sulle stampelle per arrivare in bagno. Perché chiaramente, passato lo spavento, ora sono in preda a voglie da partoriente bulimica difficilmente saziabili.

Quindi io e i miei tre arti sani (più le arzille stampelle) ci siamo recati in cucina e, nell'invidiabile tempo di 5 minuti 5 (rantolamenti e bestemmioni compresi), con strategie degne di McGyver abbiamo arrangiato la seguente ricettina da gastrosofi azzoppati.

Madeleine dell'amarcord dagli antipodi alla Maremma [1]

Ingredienti
1 rosetta (buona, mi raccomando)
50 gr di cioccolato fondente 70% Whittaker, Nuova Zelanda [2]
2 cucchiaini di marmellata di fichi di Capalbio [2]

Tiranneggiare i malcapitati familiari per far loro disporre gli ingredienti sulla tavola, o, in caso i familiari abbiano deciso di darsi per evitare le corvée, dotarsi di sac-à-stampel®, busta di plastica da agganciare alla stampella per il trasporto di materie prime e utensili in cucina.
Tagliare la rosetta a metà. Disporre sulla metà inferiore il cioccolato fondente. Spalmare la metà superiore con la marmellata di fichi. Richiudere. Servire immediatamente.

[1] Ok, il nome è rosetta con la cioccolata come la faceva nonna: e così sicuramente l'avrebbero chiamata quelle brave persone di Bir&Fud (che così c'ho pure la scusa per linkare il blog). Però poi non faceva gastrosofo.
[2] Vedi? Non può essere la rosetta con la cioccolata di nonna. Col cazzo che nonna si sarebbe allontanata più di 10 metri per comprare cioccolato e marmellata.

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