23.11.10

Reazioni immunoillogiche

(faccio finta di niente e riappaio così, con nonscialàns)

C'è una roba che mi porterà probabilmente a uno stadio di demenza senile precoce per quanto mi fa avvitare le sinapsi. Sono gli "allergici". E no, non parlo di quelli che vanno in giro con l'epipen. Per carità, quella è roba seria.
No, io parlo degli allergici-con-le-virgolette. So che ne conosci uno anche tu. E a quell'uno perdoni le tue gonadi trifolate con la sua allergia conclamata all'ananas, perché in fondo ha anche tanti pregi, e le grandi chiacchiere che vi fate sorseggiando piña cola--oddio, ma non è a base di...?
Insomma, ecco, tu perché al tuo vuoi bene; Gino deve dei soldi al suo e non gli pare il caso di sottolineare incongruenze; Ermenegilda è una fregnona a prescindere...

E tutti i vostri allergici-con-le-virgolette poi cosa fanno?
Si recano in un esercizio pubblico, naturalmente. E testano le doti di sopportazione di chi ci lavora. Tipo, chessò, in una panetteria-pasticcieria-caffè.

L'AclV chiederà un dolce senza latte né uova, perché è allergico-con-le-virgolette, chiaramente. Quando gli viene detto che ogni dolce contiene almeno uno dei due ingredienti, indicherà trionfante la tartelette con crema al limone: "Ma quella è al limone, no?". Certo, ma tenterete di salvare la sua vita, avvertendolo che frolla e crema hanno sia uova che burro. "Vabbè, ma se son cotte, mica ho problemi".

Oppure l'allergica-con-le-virgolette-al-gatto ti chiederà di portare in un'altra stanza la micia, perché lei ha reazioni allergiche-con-le-virgolette-al-gatto devastanti in presenza di felini. Siccome riconosceresti un AclV a kilometri di distanza, sai che basterà portare la povera Marie in un angolo nascosto (ma a distanza di dieci metri) e mettere l'animella miagolante al guinzaglio, per far sparire immediatamente ogni sintomo. Sai pure che per fortuna dell'AclV questa non è la tua panetteria, perché in quel caso inviteresti la signora a uscire in tutta fretta, visto che la gatta vive in panetteria e di notte gira indisturbata, rilasciando α2u-globuline, e--sei tanto spiacente--ma la sola idea di vedere un cliente così prezioso vittima di una reazione immunologica per colpa del sacco di pulci ti spezzerebbe il cuore.

Ora. Io non ti dico di rompere l'amicizia con il tuo amico allergico-con-le-virgolette. Sono certa che è fonte di gioie preziose, e lungi da me augurarmi che finisca. Però un favore agli esercenti pubblici fàllo. La prossima volta che ti nomina la sua allergia-con-le-virgolette, mandalo a cacare, di cuore. Perché noi non possiamo. Teniamo famiglia.

Grazie.

1.8.09

E va bene...

... non saprebbero abbinare due colori neanche per caso, mangiano cose che il mio esofago si rifiuta di trasformare in bolo, il clima spingerebbe al suicidio anche Pollyanna, sono dei cacacazzi di dimensioni spropositate e riuscirebbero a impartire lezioncine morali anche a Gandhi.

Però.

Però questo è l'unico posto al mondo, che io sappia, in cui durante il Gay Pride vedi sfilare i poliziotti e le poliziotte omosessuali, in uniforme, e su una barca ufficiale della polizia.
E allora sai che c'è?
Vaffanculo a 'o sole, 'o mare, al parmigiano e alla bonomia.

Sono molto orgogliosa di abitare nei Paesi Bassi.

26.6.09

Compendio di educazione sessuale in caso mi succeda qualcosa e i miei figli ne abbiano bisogno

(chessò, viene eletto il prossimo papa-re o la Asl di Milano vi taglia i corsi di educazione sessuale perché troppo espliciti)

Lo sfregamento esercitato sulle pareti esterne (del pene) o interne (vagina e ano) dei vostri organi sessuali genera un grado di piacere in genere inversamente proporzionale all'imbarazzo che si prova a toccare l'argomento. Questo è un po' il sunto della faccenda, ma visti i tempi è meglio che ci aggiunga qualche altra considerazione.

Le combinazioni possibili tra gli organi di cui sopra (più qualunque altro orifizio vi venga in mente) sono tutte praticabili, basta che vi mettiate la maglietta della salute (ops, no, scusate, m'è partito l'altro programma didattico) basta che lo vogliate tutti e due e che usiate dei preservativi (al mercato nero dovrebbero ancora venderli) fino a che non siate matematicamente certi di non avere malattie sessuali trasmissibili. Chiaramente la certezza di cui sopra decade a ogni cambio partner. Se ci fosse anche il minimo sospetto che non l'avete usato, giuro che verrete rincorsi nel cortile della scuola col mattarello (da me, o da persona da me designata) di fronte a tutti i vostri amici, con la garanzia di rimediarvi la peggiore figura di merda della vostra vita. Siete avvertiti.

Se usate la combinazione pene-vagina e non rispettate il diktat materno del preservativo, prima vi corco due volte, e poi vi lascio per un pomeriggio in compagnia di un gruppo di azione pro-life. Mica perché sia d'accordo con loro, ma per farvi avere un'idea del significato di "atroce". Che a volte è l'aggettivo più adatto a descrivere la scelta del portare a termine o meno una gravidanza. Perché al fatto che siate voi a scegliere mamma ci tiene, eccome.

Ma tornando a questo misterioso sesso, che pare ci vogliano molte parafrasi per raccontarlo anche se a me sembra molto semplice, tanto che ho quasi finito, ci sono poi tutta una serie di azioni-corollario, che vanno dal piacevole al fantastico, ma variano di persona a persona, quindi fatemi il favore e cominciate a toccarvi in giovane età, che prima le scoprite da soli e meglio è.

E al primo cretino che dice "Che schifo!"/"Andrai all'inferno!"/"Sei un pervertito"/"Ti verranno i peli sulle mani", sputategli in un occhio e ditegli che è da parte mia.

Vi voglio bene.
Mamma

9.6.09

Il dettaglio mancante


Scopri cosa manca a questa bicicletta. Chi indovina vince un giro in piedi dietro mentre io pedalo. Se sopravvivo al rodaggio, chiaro.

3.6.09

Paesi Bassi, lotta senza quartiere all'ultimo voto per le elezioni europee

Stamattina, dopo aver visto in queste settimane n. 4 cartelloni pubblicitari e n. 0 volantini (ma dopo aver ricevuto a casa un sobrio pieghevole A3 in bianco e nero con i nomi dei partiti - tutti - e dei candidati - tutti[1] - alle elezioni), un distinto signore cinquantenne, strategicamente piazzato di fronte all'ingresso della stazione ferroviaria di Haarlem, accenna pudicissimamente il gesto di avvicinarmi un volantino del GroenLinks (i Verdi di sinistra). Gli sorrido[2] e il signore, altrettanto pudicamente, ritira il volantino.
I soliti radicali aggressivi.

[1] Il partito più stronzo si chiama (magguardaunpo') Partij voor de Vrijheid: Partito per la Libertà. All'ultimo posto tra i candidati, il leader Geert Wilders, una specie di Borghezio con la capigliatura di Little Tony, solo ossigenata. E quel colorito arancione che solo le lampade UVA batave riescono a conferire alla carnagione. Peccato non aver incontrato il loro banchetto.

[2] Un sorriso "grazie, ma anche no" che in Italia mi avrebbe causato d'ufficio la sottoscrizione di un appello contro la droga o l'acquisto di accessori di ricambio del Folletto per le prossime quattro generazioni.

26.5.09

"Che mangino brioche!" (e due)

Sono a Roma e sono particolarmente innervosita.
Leggere quindi i blog "dde sinistra" diventa un'attività ludica che mi permette di sfogare un po' di bile. Nello specifico, tutti quelli che hanno deciso che la classe non è acqua, e che l'affaire Berlusconi-Letizia è solo volgare attività gossippara, indegna dell'attenzione che invece meriterebbero temi come la deriva delle galassie. Che signori si nasce, noi di sinistra lo nabbimo, e di queste cose si parla dal parrucchiere (ché, il parrucchiere, nonostante siamo di sinistra, fa popolino, e l'impovtante è sempve distinguevsene, pev cavità).

E quindi che orrore Repubblica, ma cos'è quello, giornalismo? Non si parla di qualcosa di pallosissimo, è sesso e carnazza, è psicopatologia, e io sono così blasé che devo mettere delle protezioni alle narici, troppo sensibili per occuparsi di altro che non sia geopolitica dell'America latina.
Perdendo al solito l'occasione per cogliere il punto nodale.

Il fatto è che per la prima volta in anni un quotidiano a diffusione nazionale si sta esercitando in una nobile arte misconosciuta: il fact-checking. E lo sta facendo su un episodio che tutta la nazione segue. (Che orrore, si appassionano al sesso e carnazza, invece che all'ultima performance di Ascanio Celestini con gli sbandieratori di Marostica e la Fura dels Baus... ma ci pensi?)
Ma a noi dde sinistra ciò non sta bene, perché la nobile arte del fact-checking andrebbe applicata solo ad argomenti nobili.
Perdendo al solito l'occasione per cogliere il punto nodale.

Ché il punto nodale non è chi Berlusconi si tromba, ma se mente o meno al riguardo. (Eeeh, dai, non ritirarmi fuori l'inchiesta di Kenneth Starr, ché quelli sono americani puritani, e poi vedi che alla fine c'hanno avuto la crisi?) (1)

Ma no, neanche quest'arma va bene per scalzare questa sciagura dal suo posto.
Ché i manginobrioche vogliono vincere parlando di politica. (Cosa ci sia di più "politico" di un ufficiale di Stato che continua a mentire ai cittadini di quello Stato non si capisce bene, ma deve avere a che fare con gli equilibri instabili dell'area caucasica.)

E allora, che sia, manginobrioche. Presentatevi domani davanti a Palazzo Grazioli e sfidatelo, nobilmente e cavallerescamente, schiaffeggiandolo con un guanto. Poi, mentre voi roteate la sciabola e lui tira fuori la pistola come Indiana Jones, beatevi del fatto che voi, al popolino, non vi ci siete mai mischiati. E che neanche in punto di morte vi riuscirà di cogliere il punto nodale.

Son vanti.

(1) Posizione che accomuna Tremonti e i manginobrioche

27.2.09

Mavvà a non morì idratato

Cinquanta, forse cento, tra singoli e associazioni si sono presi la briga di presentare un esposto in procura, accusando una persona di omicidio. Cioè, non si sono accontentati di pensare, ma anche affermare, o manifestare sotto le finestre della clinica, che sospendere idratazione e alimentazione è un omicidio -- that's democracy, baby! e tutti hanno diritto di dire la loro.
No, qui ci sono cinquanta, forse cento, tra singoli e associazioni, che una mattina si sono svegliati, hanno fatto colazione, e sereni come l'aurora sono andati in procura a dire: "Stanno uccidendo/Hanno ucciso una persona!".
Cioè, questi qui non è che lottano per un credo, per un'idea, per salvaguardare quello che loro ritengono un valore inalienabile. No, questi vogliono vedere Beppino Englaro in prigione. Compreso quel galantuomo di Taormina (che se anche non ha fatto l'esposto, l'ha quantomeno rumorosamente ventilato).

A questi cinquanta, forse cento, tra singoli e associazioni, dedico la versione riveduta e corretta di uno degli accidenti romani più classici.
E visto che morte e malattie non si augurano, opto per una luuuunga vita, quella che per loro è talmente sacra e piena da meritare di far mandare in prigione un padre che per 17 anni ha dovuto affrontare ogni cazzo di giorno il più lacerante tra i dolori: la perdita di un figlio.