28.2.08

The French Vegan Conspiracy

Ok. Scena.
Mi assetto a tavola per il mio solingo pranzo con un quasi-perfetto uovo in camicia e i suoi bravi crostini di pane nero sotto. La TV cinguetta felice il solito foux-da-fa-fa (pubblicità progresso: Flight of the Conchords, spettacolo) che sento e non sento -- lo metto lì sperando di reimpossessarmi del francese per osmosi. A un certo punto, mentre con la forchetta infilzo il rosso d'uovo che comincia a colare fuori tutti i suoi goduriosi grassi animali, appare ciò:



La forchetta rimane a mezz'aria, come un aeroplanino con l'omogeneizzato Nipiol dirottato dalle mamme della Lega del latte.

Devo fare un passo indietro: io amo, bramo, stramo, adamo il latte.
Chi mi conosce sa che non c'è miglior modo per trasformarmi in un licantropo col culo girato che negarmi il mio tazzone di latte freddo col caffè caldo la mattina. Una delle gioie al pensiero di tornare a vivere in Francia è che qui anche il latte uht (che in Italia berrei solo sotto minaccia di un fucile a pompa) ha un sapore divino. Qui al supermercato di Les-Hautes-de-Roccasgurgola trovi un intero bancone dedicato al latte di capra in tutte le sue declinazioni. Qui il formaggio non è prodotto tipico, è santo patrono.

Mentre raccolgo la mandibola, penso che dev'essere colpa di un'infiltrazione delle "Cellule vegane combattenti" tra i creativi se l'associazione dei produttori di latte se ne esce con una pubblicità che ha fatto passare a me la voglia di avvicinarmi a qualunque lavorato vaccino. E anche l'uovo è diventato freddo. Grazie, eh?

2 commenti:

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

latte freddo e caffe' caldo? pur'io!
(mattino, pomeriggio, sera, notte...)

Lollodj ha detto...

Mi sembra palese che i francesi non ci stanno dentro con la testa, o almeno i pubblicitari!!!