Tra me e il mio tabaccaio c'è una tacita intesa.
Io so che lui parla perfettamente inglese, e lui sa che il mio nederlandese è un gradino sopra a quello del paffuto e biondo nano bavoso che attende con la sua mamma sbuffante che io finisca il mio ignobile teatrino.
Lui sa, ma mai una parola in inglese è stata scambiata tra di noi.
Lui sa, ma regge la parte, con la pazienza e la tenacia del bimbo batavo che tura la diga col ditino.
E a lui mi rivolgo fiduciosa per il mio mini-corso di conversazione nederlandese.
Mi fa ripetere tre volte la domanda, mi chiede se la mia strippenkaart la voglio "grote" o "kleine" (grote, grote, crepi l'avarizia!), se il mio tabacco lo voglio "groen", e poi mi ripete per altre tre volte il prezzo totale, così ripasso i numeri sopra il 20 che me li dimentico sempre. E poi mi cambia sempre i saluti. Hello, hoi, goedemorgen, goedenavond, dag, doeg, tot ziens.
La signora Montessori creperebbe dall'invidia vedendo il mio tabaccaio all'opera.
Se per caso la moglie o la madre mi intercettano prima, si inserisce nell'improvvisata pièce di Ionesco anche se sta servendo qualcun altro. Il mio tabaccaio ha ben chiara l'importanza del suo mandato.
E il mio tabaccaio ha grandi speranze riposte in me. L'altro giorno entro di corsa mentre il rovescione d'acqua, tanto improvviso quanto tipico di queste lande, si abbatte dal cielo. E il mio tabaccaio, ridendo, mi rivolge il corrispettivo di uno small talk inglese sul tempo, della durata di almeno 30 secondi. Guardo il mio tabaccaio, dilaniata tra la commozione per l'onore dell'upgrade e la frustrazione di non aver capito praticamente un cazzo. E, senza dire una parola, leggo nei suoi occhi sorridenti una paterna ed empatica comprensione. "Un giorno" dicono i suoi occhi "un giorno parleremo della pioggia olandese... del mercato che è stato spostato per i lavori di riasfaltamento... del prezzo assurdo delle bollette Nuon... e quel giorno sarà bellissimo... nel frattempo..."
- Wat kan ik voor je doen?
- Eine Een* grote strippenkaart, alstublieft!
*: E comunque non c'è pericolo che mi scambino per tedesca, no.
4.9.08
Grandi speranze
Pubblicato da Paola alle ore 12:30
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5 commenti:
alstublieft è "per favore"? Dal mio punto di vista l'olandese (il neerlandese, se vogliamo essere pignoli) scritto è l'equivalente di un tedesco scritto con l'alfabeto farfallino.
L'olandese parlato non esiste.
rotfl, non riuscirò mai più a guardare una scrifittafa in nederlandese ora! (mi pare si possa scrivere con o senza "d", ma aspetto l'entrata a gamba tesa della mia nederlandista preferita)
Sì, vuol dire sia "per favore" che "prego", quando si porge qualcosa. E comunque una lingua che ha elevato le occlusive velari ad arte dello scaracchio a secco non può non essere parlata!
In quanto ex (fortunatamente) nederlandista, fo la pignola anche io:
1) si dice neDerlandese, perche' neerlandese e' un francesismo di pessimo gusto
2) quella lingua maledetta si parla, altroche' se si parla... Semmai, dopo le cosidette semplificazioni ortografiche apportate qualche anno fa, e' delirante come vien scritta.
aVERCELO TUTTI, UN TABACCAIO COSÌ. A me invece rispondevano di default in inglese. O in tedesco.
Poi hanno cominicato a chiedermi se ero fiamminga, che era una bugiona così, ma capivo ed apprezzavo che fosse un gradino più in alto. In pratica mi dicevano che stavo migliorando.
toe, nou, Paola, je boft echt met die vent. waar woon je, eigenlijk? Had ik moeten verhuizen.
(Tutta la querelle neerlandese e nederlandese la fa solo, pare, chi ha stusdiano alla scuola interpeti o si è laureata in batavo. Io invece che ho studiato russo, dico olandese, che si capisce meglio).
Ciao,
Ba
Barbara, ik woon in Haarlem. Al mercato mi hanno cazziato per la mia stentata richiesta "volere spinazi mezzo chilo, graz--" "Guarda che devi imparare het maledettissimo Nederlands!", che la vorrei vedere, alla sciùra, dopo due mesi in Italia circondata da americani.
Cmq, a parte qualche furastico similleghista locale, gli altri sono molto carini e molto disponibili a sostenere la parte... sarà l'aria più rilassata della provincia.
Giurin giurella, mi metto a studiarla seriamente 'sta lingua. Fosse solo per augurare qualche malanno alla sciùra del mercato
(per i lettori: per mandarsi a quel paese qui ci si augura le malattie, non è che mi sia immeschinita io) :)
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