La mia vis scrittoria è costantemente impegnata in un downsizing delle attività.
Il progetto maggiore, infatti, è scrivere un romanzo (del resto, nelle parole della citazione di Google di ieri: prima sei uno sconosciuto, poi scrivi un libro e ascendi all'oscurità). Siccome il progetto implicherebbe il riconoscere con me stessa che sono seriamente capace di arrivare all'ultima pagina del summenzionato capolavoro, mi do al sottogenere narrativo delle-donne-per-le-donne, quella che ormai viene definita anche in Italia chick-lit. Chiaramente, siccome so che un giorno invecchierò e qualcuno mi rinfaccerà il mio disimpegno, sto condendo la mia prosa di citazioni borgesiane, in modo da smontare qualunque critico superficiale. Però far finta di conoscere Borges è roba impegnativa, quindi ho aperto il blog, così posso sfogare quei rari guizzi scrittori che mi animano in un'attenta analisi del mondo che mi circonda. Tipo il post che traccia un parallelo tra lo sciopero del sindacato degli autori americani e le... errr... battaglie in... cosa, lì... difesa del... ehm... welfare che hanno occupato settimane di trattavive (e garantito un sicuro ritorno d'immagine dei sindacati) per due punti... uhm assolutamente sostanziali, sì. Inutile andarlo a cercare, quel post è in bozza da una settimana.
Quindi per oggi il risultato dell'attività di sottodimensionamento è lo scodellamento di uno dei marginalia dello sciopero citato: l'intervista che il New York Observer fa al picchetto degli autori del Saturday Night Live (posso evitarmi il paternalismo di linkarlo? sì, dai, che siete tutte personcine di mondo) sul perché Obama sia clamorosamente assente dagli sketch, mentre invece Mrs Clinton si becca un ritrattino da strega niente male. Sarà mica perché il SNL è pro-Obama?
No, pare che il senatore, in realtà, non dia nessuno spunto alla satira, perché non è ancora caratterizzato nell'inconscio collettivo americano. E, con le primarie alle porte, questa non è proprio una buona notizia per il primo possibile candidato nero d'America alla presidenza.
Posto che il mio cuore tifa per Obama, più per quello che rappresenta che per la sua agenda, che per di più, a detta di molti, sarebbe poco caratterizzata - aridaje - e quindi poco incisiva; posto che se fossi negli Stati uniti forse un attimo di imbarazzo ce l'avrei (a meno di non fare come per le primarie del Pd, e farmi mettere sotto da un tir, così da non sentirmi costretta a votare per Clinton e in futuro non aver nulla per cui biasimarmi); posto tutto questo, le considerazioni del SNL mi lasciano un saporino amaro in bocca. Niente di nuovo sotto il sole, per carità. L'Africa, la Juve, il cinema, la Nutella. Il pompino, il gatto abbandonato, la stronza arrogante. Vota Antonio. Quello coi pupazzetti in fronte.
(Vabbè, ok, in Italia i pupazzetti in fronte ce li avevano tutti. Persino i bloggerz.)
14.11.07
Averci i pupazzetti in fronte
Pubblicato da Paola alle ore 11:43
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1 commento:
ho fatto un test che mi dice che dovrei votare Kucinich;
se votassi in USA, chiaro. :D
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