27.9.07

Che mangino brioche!

Ultimamente sono un po' nel pallone.

C'ho in testa tutta una serie di sospesi, più varie pesantezze mentali, senza contare quel paio di sceltucole esistenziali, che tendono a occupare il 99,999% della mia attività neuronale.
E quindi, con sommo gaudio, mi sono persa tutto il piroettare delle ballerine e le capriole dei nani degli ultimi giorni. Giuro che mi rimetto in pari (cioè, lo sto già facendo). E quindi anche io ho da dire la mia su questo mondo in cui Grillo va alla Columbia University vestito da bonzo tibetano, e viene contestato da un picchetto di Giubbe rosse omosessuali. Oddio, forse mi sbaglio. Forse era la Guardia nazionale. Vabbè, whatever. Insomma, quello che voglio dire è che, fino a che non si installa il primo governo Bersani, io non voglio sapere niente. Citofonatemi quando sta per giurare, così mi guardo la diretta sulla Rai -- ci penso io a consolare Francesco e Clemente, che chiaramente non ne faranno parte. Cosa non farei per Pigi.

Comunque non è neanche questo l'argomento del post. Perché nel compulsivo vagare intertestuale (di cui sarebbe difficile dar conto, ma che posso ricapitolare sommariamente con: Grillo -> antipolitica -> PD -> primarie -> Adinolfi -> sostenitori di candidati assurdi alle primarie del PD) sono capitata su un blog (e su un post in particolare) in cui ci si augura che i gay la smettano di fare coming out. Il tutto posto in maniera molto garbata, con tanto di iniziale "ricorso all'autorità" per sgombrare il campo qualunque sospetto ("se ho tanti amici gay, non posso essere bigotta nei loro confronti"), e con sventagliata di credenziali: vorrete mica dare addosso a una scrittice di sinistra?

Ora. Siccome il 99,999% dei miei neuroni è impegnato a far altro, non darò addosso a nessuno. Mi chiedo solo: gli scrittori di sinistra si sono accorti del casino che è successo per i Pacs? Perché magari potrebbero anche aver assorbito l'informazione che i cittadini italiani omosessuali non hanno gli stessi diritti di quelli eterosessuali. E magari evitarsi un mini-manuale di fallacies per giustificare un loro personalissimo problema a rapportarsi col diverso. Capita anche ai migliori.
Questo malriposto senso del pudore ha tutta la potenza urticante del farisaismo misto alla deliziosa ingenuità di Maria Antonietta, quando, infastidita dalla pochezza dei problemi del popolo affamato, li invitava a trovare fonti alternative di nutrimento. E si definiscono pure di sinistra. Vabbè.

Ora torno a dormire. Svegliatemi quando succede quella cosa che sapete.

Nessun commento: