Ultimamente sono un po' nel pallone.
C'ho in testa tutta una serie di sospesi, più varie pesantezze mentali, senza contare quel paio di sceltucole esistenziali, che tendono a occupare il 99,999% della mia attività neuronale.
E quindi, con sommo gaudio, mi sono persa tutto il piroettare delle ballerine e le capriole dei nani degli ultimi giorni. Giuro che mi rimetto in pari (cioè, lo sto già facendo). E quindi anche io ho da dire la mia su questo mondo in cui Grillo va alla Columbia University vestito da bonzo tibetano, e viene contestato da un picchetto di Giubbe rosse omosessuali. Oddio, forse mi sbaglio. Forse era la Guardia nazionale. Vabbè, whatever. Insomma, quello che voglio dire è che, fino a che non si installa il primo governo Bersani, io non voglio sapere niente. Citofonatemi quando sta per giurare, così mi guardo la diretta sulla Rai -- ci penso io a consolare Francesco e Clemente, che chiaramente non ne faranno parte. Cosa non farei per Pigi.
Comunque non è neanche questo l'argomento del post. Perché nel compulsivo vagare intertestuale (di cui sarebbe difficile dar conto, ma che posso ricapitolare sommariamente con: Grillo -> antipolitica -> PD -> primarie -> Adinolfi -> sostenitori di candidati assurdi alle primarie del PD) sono capitata su un blog (e su un post in particolare) in cui ci si augura che i gay la smettano di fare coming out. Il tutto posto in maniera molto garbata, con tanto di iniziale "ricorso all'autorità" per sgombrare il campo qualunque sospetto ("se ho tanti amici gay, non posso essere bigotta nei loro confronti"), e con sventagliata di credenziali: vorrete mica dare addosso a una scrittice di sinistra?
Ora. Siccome il 99,999% dei miei neuroni è impegnato a far altro, non darò addosso a nessuno. Mi chiedo solo: gli scrittori di sinistra si sono accorti del casino che è successo per i Pacs? Perché magari potrebbero anche aver assorbito l'informazione che i cittadini italiani omosessuali non hanno gli stessi diritti di quelli eterosessuali. E magari evitarsi un mini-manuale di fallacies per giustificare un loro personalissimo problema a rapportarsi col diverso. Capita anche ai migliori.
Questo malriposto senso del pudore ha tutta la potenza urticante del farisaismo misto alla deliziosa ingenuità di Maria Antonietta, quando, infastidita dalla pochezza dei problemi del popolo affamato, li invitava a trovare fonti alternative di nutrimento. E si definiscono pure di sinistra. Vabbè.
Ora torno a dormire. Svegliatemi quando succede quella cosa che sapete.
27.9.07
Che mangino brioche!
Pubblicato da Paola alle ore 11:29 0 commenti
19.9.07
Scio-indie-nismo
Ci sono milleeuno ragioni per leggere Gawker, ma qui ne ammetterò una sola.
La stagista Sheila analizza le firme di Pitchfork e scopre che a scrivere le recensioni c'è una percentuale di donne dell'8%, mentre il 14% è rappresentato da tipi che si chiamano Mark.
Li amo. Quelli di Gawker, chiaramente.
Pubblicato da Paola alle ore 15:44 0 commenti
14.9.07
Ho un sassolino nella scarpa "Ahi!"
Fare il consulente per una pubblica amministrazione in cui sono state impiegate scimmie antropomorfe può essere un lavoro molto frustrante. Eh no, non si tratta del Bioparco.
Vado a recuperare un sacchetto di noccioline, magari riesco a creare un diversivo.
Pubblicato da Paola alle ore 10:42 0 commenti
Ehi? Regia?
E va bene. Osserviamo il sintomo costituito dalla mobilitazione del Vaffa-day.
E preoccupiamoci delle conseguenze che potrebbe avere la spaccatura Fiom-Cgil.
E indignamoci per le idiozie di Calderoli. Tanto una in più, una in meno...
E chiaramente aggiungiamo l'ulteriore quota nel monte-vergogna di avere Mastella nello stesso schieramento.
Ma qualcuno mi spiega perché la notizia che il petrolio abbia superato gli 80$ al barile si limita a chiudere l'edizione delle 23 del TG Notte - Bricolage e punto croce?
Pubblicato da Paola alle ore 09:58 1 commenti
13.9.07
Preparazione atletica
Sto cercando le frasi adatte per sfilarmi dal progetto a cui sto lavorando. Dato che immagino di incontrare qualche resistenza da parte del committente, ho deciso di allenarmi ripassando le immortali parole del maestro. Jake Blues.
Jake: [Falling to his knees before her] Oh please don't kill us. Please, please don't kill us. You know I love ya baby, I wouldn't leave ya. It wasn't my fault.
Woman: You miserable slug. You think you can talk your way out of this? You betrayed me.
Jake: No, I didn't. Honest. I ran outta gas. I had a flat tire. I didn't have enough money for cab fare. My tux didn't come back from the cleaners. An old friend came in from outta town. Someone stole my car. There was an earthquake, a terrible flood, locusts. It wasn't my fault! I swear to God!!
Woman: Oh Jake, Jake, honey.
[Jake embraces her in a passionate kiss, then drops her in the mud.]
Jake: [To Elwood] Let's go.
Elwood: [To the Woman] Take it easy.
Pubblicato da Paola alle ore 14:58 0 commenti
12.9.07
Delle due l'una
(post a tenore strettamente romano)
- E voi dov'è che abitate?
- Io a Cipro.
- EH?
- Cipro. Fermata metro.
- Ah, boh... e tu?
- Aurelio...
- ...
- Baldo degli Ubaldi.
- ...
- Fermata. Metro.
- Eh, boh...
(attimo di silenzio imbarazzato -- vabbè, facciamo finta di ricambiare l'interesse)
- E voi in che zona abitate?
- (in coro) Al Pigneto! Dal 5 luglio!
- Il che fa di voi due wannabe in ritardo o due borgatare di ritorno?
Pubblicato da Paola alle ore 10:01 3 commenti
5.9.07
Domanda del giorno
[...] Che significa essere "moderati"? Essere un po' contro le unioni civili? Essere moderatamente contro l'eutanasia? Essere al 50% come Schifani?
Chiaramente per i wuminghi la domanda è retorica, ma ce ne fosse di retorica così socratica in giro.
Pubblicato da Paola alle ore 13:04 0 commenti
1.9.07
Mandereste vostra nonna in galera
No, non parlo a quei giornalisti che infiorettano lunghi ed elaborati servizi sulla pazzia di Hugo Chavez che sposta indietro di mezz'ora l'ora ufficiale (hello! il Venezuela si trova in un fuso orario abbastanza singolare vista la sua posizione rispetto ai meridiani, tanto che gran parte del suo territorio sarebbe addirittura a UTC -5 -- ma si sa, non sia mai che il giornalaro italiano si scomodi a guardare le figure su Wikipedia; chiaramente il giornalaro italiano non sa che sono molti i fusi orari sfalzati sulla mezz'ora rispetto al meridiano di Greenwich; e vagli a spiegare al giornalaro italiano che così il Venezuela risparmierà un fracco in energia elettrica: per il giornalaro italiano il mondo finisce a Tor Pagnotta).
Insomma i giornalari italiani manderebbero la nonna in galera, non lo scopro adesso, ma oggi non ce l'ho con loro.
Ce l'ho con quelli che immancabilmente, con cadenza almeno semestrale, nell'immancabile discussione su amore e sentimenti chiudono i giochi con: "Eh... non c'è niente da fare... aveva ragione Marco Ferradini... in amore bisogna essere stronzi! Sennò te la pigli nel culo!". Sì, dico proprio a voi, i cinici della posta del cuore. Voi che, per annichilire l'interlocutore, vi sparate sempre le parole del Maestro. Quelle contro cui non c'è confutazione che tenga.
Io, a voi, volevo solo farvi notare che la canzone, dopo quella strofa, continua. E che il narratore dice al cinico "Mannò, dici così perché te la sei presa nel secchio, guarda che 'ste minchiate non funzionano, devi essere te stesso, lascia aperta la porta del cuore, e tranquillo che poi l'amore arriva". Perché Ferradini ha scritto una canzone quasi mortificante nel suo piatto buon senso. Pallosa sì, ma non un'istigazione a delinquere emotivamente.
Quindi, ricapitoliamo: il fuso orario non è stato trasmesso come dogma inviolabile da Dio ad Abramo; al telegiornale dicono un sacco di stronzate, tanto per cambiare; al prossimo che mi cita a sproposito Ferradini gli arriva un diretto sul setto nasale; e, visto che vi imparate le canzoni a memoria, imparatevi anche il cazzo di finale.
Pubblicato da Paola alle ore 14:15 1 commenti