7.10.03

La fiammiferaia, ovvero il carovita ai tempi di Kaurismaki

Il bello di essere co.co.co. è che in teoria il pagamento potrebbero dartelo tutto insieme alla fine del periodo di collaborazione (un mese, due, un anno, tre, ad lib.). Per chi ama la vita spericolata, insomma.
Però siccome il mio ex signore e padrone è molto buono, e pensa per prima cosa al benessere dei suoi schiavi - ehm, sudditi, no, sottoposti, insomma, i co.co.co. - benignamente ci concede, su un contratto annuale, la dose mensile per i nostri incomprensibili sfizi. Chessò, un affitto, che quell'antipatico del padrone di casa ha veramente poco senso dell'umorismo, qualche bolletta del gas, giusto per la trasgressione di cucinarci due rigatoni all'amatriciana (ahi ahi ahi, e la dieta a base di radici crude per essere sempre in forma?), l'acqua (no, a Cesare quel che è di Cesare, su questo lui non sente ragioni: mica è un lusso, al cliente non puoi presentarti puzzolente - il gas? perché, l'acqua fredda non lava e tonifica?)...

Ecco, il fatto è che il mio ex signore e padrone paga delle persone che dovrebbero benignamente ricordarsi dei nostri sfizi; quindi, ora che vorrei proprio togliermeli - il 7 del mese, accidenti, a Roma si direbbe che vado proprio di prescia – e che, gaudente che sono, vorrei anche aggiungerci l'acquisto di scatole, materiali da imballaggio, affitto di furgone etc., vado a controllare (MALFIDATA!) il mio conto online e scopro che stavolta è stato così buono da lasciarmi con il corrispettivo di un cappuccino.

Il mio ex signore e padrone mi vuole veramente un sacco di bene, e non vuole che dissipi fortune in cazzate. Se il mio ex signore e padrone non si sbriga, gli fotto il superMercedes, lascio un biglietto al padrone di casa firmato: "Stanislao Moulinski in uno dei miei migliori travestimenti", e per imballare le mie cose uso le tappezzerie della sua stracazzo di villona al lago. O le avvolgo nei completi di Caraceni, a sua benigna scelta.

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