3.6.09

Paesi Bassi, lotta senza quartiere all'ultimo voto per le elezioni europee

Stamattina, dopo aver visto in queste settimane n. 4 cartelloni pubblicitari e n. 0 volantini (ma dopo aver ricevuto a casa un sobrio pieghevole A3 in bianco e nero con i nomi dei partiti - tutti - e dei candidati - tutti[1] - alle elezioni), un distinto signore cinquantenne, strategicamente piazzato di fronte all'ingresso della stazione ferroviaria di Haarlem, accenna pudicissimamente il gesto di avvicinarmi un volantino del GroenLinks (i Verdi di sinistra). Gli sorrido[2] e il signore, altrettanto pudicamente, ritira il volantino.
I soliti radicali aggressivi.

[1] Il partito più stronzo si chiama (magguardaunpo') Partij voor de Vrijheid: Partito per la Libertà. All'ultimo posto tra i candidati, il leader Geert Wilders, una specie di Borghezio con la capigliatura di Little Tony, solo ossigenata. E quel colorito arancione che solo le lampade UVA batave riescono a conferire alla carnagione. Peccato non aver incontrato il loro banchetto.

[2] Un sorriso "grazie, ma anche no" che in Italia mi avrebbe causato d'ufficio la sottoscrizione di un appello contro la droga o l'acquisto di accessori di ricambio del Folletto per le prossime quattro generazioni.

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