27.7.08

A Were-Content Manager In Amsterdam

Il testo originale del carteggio è più divertente, ma non mi fido di Google, quindi preferisco tradire il testo e non me stessa, tentando di rendere le buffe locuzioni neder-inglesi in italiano. Ricordando sempre che qui, quando dicono di parlare un pochino d'inglese, fanno impallidire gente laureata a Oxford. Inzomma... di norma in quanto italiana c'avrei poco da prendere per il culo.

Da: Pippa Van Palla
A: Edipèa Enciclopedica
Oggetto: La vostra candidatura

Caro/a Sig./Sig.ra Edipèa Enciclopedica,

Ci avete recentemente inviato il vostro CV per il posto di Spolveratore di Dati Senior. Dopo una prima selezione dobbiamo informarvi che sfortunatamente la vostra candidatura non verrà ulteriormente processata. La ragione per cui ciò avviene è che altri candidati che ci hanno inviato il cv sono più qualificati per questo posto.

Poiché vediamo possibilità per futuri posti di lavoro, vorremmo tenere la vostra candidatura in archivio. Questo significa che vi contatteremo in caso ci siano posizioni o progetti che corrispondono alla vostra esperienza e ai vostri desideri.

In caso non desideriate essere contattati da noi per favore contattateci e rimuoveremo le vostre informazioni.

Speriamo che vi abbiamo informato correttamente con questa mail. Se avete domande potete contattare Pippa Van Palla.

Cordiali saluti,
Pippa Van Palla

Da: Edipèa Enciclopedica
A: Pippa Van Palla
Oggetto: La mia candidatura

Caro/a Sig./Sig.ra Pippa Van Palla,

Grazie per avermi dato una risposta a proposito della mia candidatura.

Devo informarvi che la vostra richiesta di tenere la mia candidatura in archivio non sarà presa in considerazione. La ragione per cui ciò avviene è che altri recruiter che hanno avanzato la stessa richiesta sono più qualificati per questo lavoro.

Spero di avervi informato correttamente con questa mail.

Cordiali saluti,
Edipèa Enciclopedica

(rosico per non aver potuto sfruttare a dovere perle di nonsense quali: "se non desiderate essere contattati da noi, contattateci" -- la prima versione, in effetti, era assai più verbosa e velenosa, ma meglio non strafare, no?)

25.7.08

AAA content manager mannaro stuzzicasi

Sto scrivendo una lettera al curaro alla simpatica signorina-recruiter che si è data pena di rispondere via mail alla mia job application per un lavoro per cui sarei vilmente sprecata (ma pecunia non olet in questo momento) affermando che "ci sono persone più qualificate per questa posizione".

Ora. Chiaramente è una mail standard. E non è certo la prima mail di "Scusa, non fai per noi" che ricevo (ogni tanto mi lancio e mando il cv per lavori che so per certo di non poter ottenere: bene bene all'ego non fanno, ma è un buon modo per testare la spendibilità della mia figura). E, a dirla tutta, mi aspettavo di non essere scelta perché "troppo qualificata". Però non c'era bisogno di insultare me, la mia professionalità e soprattutto la mia intelligenza. Per poi dirmi che comunque vorrebbero tenere il mio curriculum in caso capiti un'altra occasione. Chessò, magari pulizia dei cessi, che lì posso sperare di non aver tutta 'sta concorrenza (cheppoi dovresti vedermi con l'anitravucci' in mano... faccio meraviglie!)

Quindi ora la signorina si becca un lisciabusso di quelli epocali -- me ne fotto che magari domani vogliono offrirmi un posto come capo del mondo -- in cui colgo l'occasione per ricordarle che chi fa i soldi col recruitment è perché evita di insultare il capitale umano che ha a disposizione, e invece magari cerca di ottimizzarlo e rivenderlo. Probabilmente stamperà la mail e ci farà pulire il cesso a una delle figure sottoqualificate con cui le tocca aver a che fare, ma intanto io mi sentirò assai più leggera.

23.7.08

IIS (indice inflazione sfiga): aggiornamento luglio 2008

Ricapitolando per chi è rimasto indietro: trasferta a Londra per lavoro fichissimo abortita causa burocrazie; ritorno nei Paesi Bassi con coda tra le gambe, ricerca affannata di lavoro, bollette degli ultimi tre mesi in paziente attesa tipo alligatori della Florida. Contando che alla fine di luglio mancano ancora 8 giorni (sgrat!!!), ecco i parziali:

· documenti per permesso di soggiorno UK in ordine -20 punti
· pratica di richiesta di permesso UK bloccata perché il permesso francese scade dopo un mese e non dopo tre +20 (×3 perché le regole sono cambiate a partire dal 1° luglio 2008, giorno di avvio della pratica)
· casa in stato di igiene apparentemente decente (-10) ma con tracce di escrementi di roditore (+20) (×2 perché ogni tanto in cucina aleggia puzza di topo morto -- una volta tanto forse fuor di metafora)
· buco su parete +10 (no, non scalfittura, buco) orrendamente rappezzato con stucco e vernice di altro colore (+5)
· danno in un punto imprecisato tra grondaia e tetto (+25) con cinque punti di infiltrazione sul suffitto del bagno, di cui quattro esattamente sopra il lavandino (-5) (×2 perché ha piovuto tutta la settimana)
· lavatrice fulminata (+20), probabilmente a causa di un contatto che ha solitamente 1:100.000 possibilità di prodursi (×1,5, non si può stabilire con certezza)
· lavatrice nuova acquistata a 150 euro cash di più (+50% del prezzo di cassa), che il Bancomat olandese s'è magnato (+5) visto che il POS del negozio non ne voleva sapere della mia Visa (+5); il trasporto e il montaggio della suddetta sono stati affidati, per la non modica somma di 32 euro, agli Stanlio e Ollio del Brabante che hanno pensato bene di staccare il tubo della lavatrice senza essersi assicurati che l'acqua fosse effettivamente chiusa, allagando la cucina (+10) e causando una pioggia scrosciante nell'officina del vicino al piano di sotto (+20) che si preparava giustappunto a impermeabilizzare il pavimento (×2). Nel sub-totalone di dumb and dumber vanno considerati -5 punti ilarità (imperdibile la gag del funambolico duo che si spruzza con il tubo di gomma stile Zoolander) e -15 punti perché si sono costituiti spontaneamente al vicino che stava già chiamando l'avvocato. Aggiungerò i restanti -5 punti solo quando vedrò la loro assicurazione pagare i danni.

Totale: 195 punti.

Son cose.
(sgrat!!!)

19.7.08

Could Be Worse



Appunto.

18.7.08

Je valt met je neus in de boter!

Dieci gradi buoni in meno in temperatura, dieci punti percentuali in più d'umidità, senso dell'umorismo messo in forma con la pietra pomice (è un complimento, neh?) e sorrisi come non me ne ricordavo. Compreso quello del signore anzianotto nederlandese, vestito come un distintissimo professore d'università pronto per il trekking domenicale, che si avvicina un po' tentennante, come temendo l'incomodo che sta per arrecarci con la sua offerta. L'incomodo nella fattispecie è contenuto in una confezione DVD titolata "Black Anal Initiations". Il tutto nella lindissima cornice di Haarlem, mica nel quartiere a luci rosse di Amsterdam.
Amo questo paese.

Nonostante mi abbia accolto con lavatrice fulminata, un buco nella parete, un'infiltrazione in cinque punti differenti nel soffitto del bagno e un'infreddatura da competizione che ora mi porterò a letto, insieme a un pasticcone di paracetamolo e sudorini freddi che non promettono nulla di buono.

Tot ziens!

11.7.08

Misery Loves Company

A dimostrazione dei punti 5, 4 e 3 del precedente post, è di oggi la notizia che Angelina Jolie è praticamente ostaggio dei medici dell'ospedale Lenval di Nizza.
Breve riassunto per tutti quelli che fanno finta di non aver mai letto nessuna pubblicazione di gossip, "al limite solo Dagospia, ma leggo solo le segnalazioni su politica e industria". Come se l'industria italiana fosse da prendere più sul serio di un tronista di Maria De Filippi.

I Brangelini, alla fine di Cannes, decidono di fermarsi nella Francia del Sud, in un posto meraviglioso (il Var) tutto valli e colline dove ci sono i castelli nei vigneti, e intorno solo cicale -- ecco, vedi? ho dimenticato le cicale nell'elenco precedente... Insomma si accattano il castello di ordinanza per permettere alla metà incinta di mettervi al mondo i due gemelli benedetti dal Dna, mandando in sollucchero la Francia tutta, che si chiede come faranno i paparazzi a traverstirsi da tralcio o da cicala. Però siccome sono una coppia al passo col loro tempo e con la performance, e sicuramente hanno visto Sicko, e con l'ospedale namibiano abbiamo già dato, decidono di rivolgersi al servizio sanitario nazionale francese, e vanno a passare le due ultime settimane di gravidanza all'ospedale Lenval di Nizza. Pubblico. Pubblicissimo. Probabilmente sono anche consci che così si eviteranno l'A8 in macchina d'estate, che altrimenti i pargoli all'ospedale ci arriverebbero il giorno della graduation. E che a Nizza non ci sono le dannate cicale.

Ora, siccome st'ospedale è gestito da una fondazione, sono sicura che i Brangelini avranno staccato un assegno assai consistente, pretendendo in cambio assai poco: quattro stanze in tutto per loro e per lo staff, e l'oscuramento dei vetri. E sono certa che anche loro si saranno spalmati il volto di infinita gratitudine.

Ma ciò non li ha salvati.

Perché ora la Brangelina non ne può più di stare all'ospedale[1] e chiede cortesemente che il parto sia indotto lunedì 14 luglio. Chiaramente tutta questa manfrina brangelinide della Francia è stata fatta calendario alla mano, e già mi immagino i discorsi nel talamo: "Cool! Pensa che figata nascere in Francia il giorno della presa della Bastiglia!"
Però, insomma, come paturnia da vip mi pare innocua. Se ne sono viste di ben peggiori. E con tutto quello che avranno scucito, oh, se hanno la fregola da 14 luglio, checcazzo, fategliela passa'.

E invece no, il parto sarà indotto martedì 15 [2], perché, l'equipe spiega, è meglio per questioni mediche aspettare martedì 15.
Come se non sapessimo che le infermiere lunedì 14 saranno abbracciate al moroso a guardarsi i fuochi sul lungomare e i medici saranno sparsi tra i barbecue in villa e i cocktail party sul 20 metri ormeggiato a Golfe Juan (a seconda del livello gerarchico).
E non ci sono cazzi, la puerpera ha da aspetta'.
Insomma, mi devo ricredere riguardo al punto 3 del precedente post. Neanche i Brangelini l'hanno passata liscia con il "grazioso concessore" (vd. post precedente). Quindi la ricchezza non conta. La massoneria ancora sì.

[1] Anche perché l'ospedale trovasi a mezzo metro dalla Promenade des Anglais che è un catalizzatore di casino, e a pochissima distanza dall'aeroporto, la cui pista è praticamente la parallela della promenade. Roba da uscire pazzi per molto meno.
[2] A proposito di vicinanza all'aeroporto, supporto la decisione brangelinesca per un motivo molto personale. Io il 15 ho un aereo di mattina prestissimo. Che mi porterà via di qui. Se per caso trovo la strada per l'aeroporto bloccata sono pronta a usare ogni mezzo a mia disposizione. AK-47 compreso. Poi non dite che non v'avevo avvertito.

8.7.08

Dieci ragioni per scappare dalla Costa azzurra (post ad alto tasso di livore)

10) Riviera Radio: unica emittente locale in lingua inglese, grazie al fatto di essere nel principato di Monaco può fottersene del protezionista legislatore transalpino che costringe le radio a trasmettere almeno il 40% di canzoni di autori francesi o francofoni (e ancora andiamo bene: in Québec la percentuale si alza al 65%). Riesce tuttavia a fottersi l'indiscusso vantaggio trasmettendo sempre le stesse cento canzoni (giuro che non è un'iperbole), quasi tutte vecchie e mai vintage. Alla terza volta che in un giorno ti tocca supparti quella lagna di Get To France di Mike Oldfield cominci a maledire il momento in cui tu hai messo piede in terra di rane.

9) Larghezza delle corsie stradali: io capisco che c'era bisogno di tanta superficie per costruire tante case per fare tanti soldi con i tanti turisti che qui arrivano. Ma dovevano proprio risicarla dalle corsie stradali? No, perché c'è appena spazio sufficiente per far passare una macchina, nemmeno troppo larga. E meno male che mi sono fatta due anni di terapia, lavorando tanto sul concetto di fiducia. Perché bisogna averne tanta nel prossimo per riuscire a farsi il lungomare di Cagnes sur Mer senza essere ossessionati dall'idea che alla guida della prossima macchina che sorpasserai c'è uno che soffre di spasmi muscolari.

8) Educazione: formali fino allo spasimo, barocchi come un tabernacolo leccese, per finire una mail devi augurarti che il destinatario sia ben disposto nell'accettare l'espressione più distinta dei tuoi sentimenti più elevati; qualunque dichiarazione meno entusiastica causerà molto probabilmente una reazione di schifata degnazione per la barbara cultura che ha formato le tue maniere. Salvo poi incontrarli sul pianerottolo: col cazzo che rispondono a un semplice "Buongiorno".

7) Traffico: "Beh, sì certo, d'estate qui è molto affollato... però, ah! Vedrete! L'inverno te la godi tutta la Costa azzurra". Cercavamo di ripetercelo tipo mantra quel giorno in cui siamo rimasti bloccati dentro Cannes e abbiamo impiegato 35 minuti per percorrere poco più di 5 chilometri. Era il 20 febbraio. Era solo un assaggio.

6) Escrementi canini: delle due l'una, o qui si sono tutti convinti dell'opportunità di aumentare il potere drenante dell'asfalto con una spalmata di cacche di cane (il tuo vicino ci mette il materiale, tu ci metti il potere spalmante), oppure il rispetto del francese medio per chi se ne fotte bellamente della cosa comune perché ha il culo troppo pesante (e lo sfintere troppo largo) è addirittura superiore a quello dell'italiano. Perché almeno in Italia qualche eroe che urla appresso ai padroni incontinenti l'ho visto. Qui, mai. E sconsiglio vivissimamente di indossare un qualunque tipo di scarpa aperta a Nizza.

5) Paternalismo e condiscendenza: credo che il processo mentale medio con cui un locale si rapporta al mondo si formi spesso sul seguente postulato "Posto che sei un imbecille. Non ti chiedere perché: sei un imbecille. Sei altro, quindi imbecille. Se anche fossi francese saresti un imbecille perché non sei me, ma per giunta sei straniero, quindi al massimo sei al livello di uno scimpanzè dotato di parola. Ecco, ora possiamo interagire". Perché altrimenti non mi spiego la mia padrona di casa che mi ripete per la sesta volta cos'è un addebito su conto corrente bancario. Nè come mai per legge ogni piscina debba avere un allarme, per proteggere i bambini che cadono accidentalmente in acqua (ma d'inverno ho visto solo allarmi disattivati perché i bambini francesi cadono sì accidentalmente nell'acqua, ma mica quando fa freddo: li prendi forse per imbecilli?). O perché il simpatico ristoratore di Biot si dipinga in faccia un sorriso di degnazione quando gli comunico che no, non è vero che l'unico ripieno possibile dei ravioli in Italia è ricotta e spinaci. "Non, non!" Che cazzo ne vorrò sapere io, che sono italiana, eh?

4) Servizio, chi era costui? Non ce n'è, pubblico o privato, gratis o a pagamento, qui le cose vengono spesso graziosamente concesse. Che tu stia pagando 200 euro per mangiare al ristorante stellato, o che tu sia in fila per mandare una raccomandata, le probabilità di incontrare un grazioso concessore sono altissime. Per ottenere qualcosa dal grazioso concessore, non importa che tu stia pagando fior di soldi, devi dipingerti in faccia un'espressione di infinita riconoscenza (o professarla al telefono, in caso di servizio clienti). Lui o lei, probabilmente, ben consci della loro importanza e dell'entità della graziosa concessione che ti stanno facendo, probabilmente ti tratteranno un po' bruscamente. Ma tu non desistere, non lo fanno mica per cattiveria: è solo che vogliono ricordarti che nella vita niente va mai dato per scontato. Anche se lo paghi a prezzo pieno. E non ribellarti. Il perché lo spiego al punto successivo.

3) Regole. Credo che su questo punto la Francia del sud viva una schizofrenia assolutamente inconciliabile. Da un lato l'esuberante italianità che le è congenita (vedi gente alla guida, quell'aria di melodramma che ogni discussione un po' animata generalmente assume, diffusa propensione a mettertela nel didietro appena possibile), dall'altro quella rigidità tutta burocratica e transalpina per cui le cose si fanno in un modo (è scritto da qualche parte) e da lì non scappi. Che non è la stessa rigidità burocratica dei paesi più a nord, perché lì la burocrazia è ferrea ma equa. Qui ho visto regole cambiare da un giorno all'altro. Sempre in bocca alla stessa persona. Probabilmente la seconda volta non ci eravamo spalmati la faccia di infinita gratitudine. Perché altrimenti non si spiega come mai un contratto di affitto intestato a noi medesimi non è valido come prova di residenza.
Sottopunto: "Non mi compete". Pensavate di aver visto il massimo del concetto espresso dall'impiegato delle poste, eh? Illusi.

2) Catch 22: uno per tutti. Per affittare una casa hai bisogno di un lavoro, e per aprire un conto corrente hai bisogno di un indirizzo di residenza. Senza conto corrente non puoi ottenere una tessera sanitaria, e senza tessera sanitaria non puoi ottenere un lavoro. Facile, eh? Il che mi fa pensare che ci sia un test preliminare per assumere chi si occuperà di process management in questa nazione, per verificare che il QI del candidato sia inferiore a 10. Oppure, cosa più probabile, che tutti i processi siano stati disegnati in modo che chi ne è a capo possa decidere discrezionalmente se fare o meno un'eccezione per te, aggirando la regola. Perché ah? non l'avevo specificato? Il punto 3 di norma non vale se sei un massone, se ne conosci qualcuno, o se hai tanti soldi da buttare (il che spesso si equivale).

1) Chronopost International: il gruppo postale delle spedizioni, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Quando pensi di averne abbastanza, che finalmente stai per andartene, che, vabbene, abbiamo due modi di vedere la vita differenti, separiamoci così, in pace e non se ne parli più, ecco... arriva il bello.
Sei lì online, che sul sito Chronopost c'è l'opzione di spedizione dei pacchi a un prezzo decente. Compili perfettamente tutti i campi, concludi l'ordine, fai per pagare con la carta di credito così come hai già fatto mille volte su siti francesi, inglesi, tedeschi, statunitensi, persino cinesi e giapponesi, e il sistema ti rifiuta il pagamento. Chiami Visa, tutto a posto, disponibilità residua per fare questo e almeno altri dieci pagamenti del genere. Riprovi. Niente. Chiami. Una, due, tre volte. Una volta tanto il servizio clienti è gentilissimo, ma non hanno idea di cosa stia succedendo. Intanto le ore passano, e tu devi sbrigarti a concludere l'acquisto perché gli scatoloni vanno spediti entro due giorni. E qualcuno deve venirli a prendere. Ti chiamano dopo otto ore per svelarti l'arcano. Chronopost International non può accettare la tua Visa perché è italiana (il tono, in compliance del punto 5, sarebbe stato equivalente se avessero dovuto riferire che non possono accettare banconote del Monopoli). E si scocciano che tu non possa usare il tuo account Paypal (avete mai provato a perdere una carta di credito e poi registrarne il duplicato su Paypal? Ecco, non provateci) e che tu non abbia più un conto in Francia ("STO TRASLOCANDO, COSA CAZZO CI FACCIO CON UN CONTO IN FRANCIA?"), e che tu non possa chiedere a qualcuno di usare la loro carta di credito francese. Certo, sei tu che sei sbagliato, mica loro che si professano giganti europei del supply chain e usano una piattaforma di e-commerce da venditore di fusaglie.
Insomma, alla fine dopo varie telefonate trovi l'unico cristo che conosci che non è in vacanza (da giugno sono tutti in vacanza!) e ti fai trenta km avanti e indietro con tutto il cash che riesci a recuperare (il resto verrà consegnato due giorni dopo, sempre facendo sessanta km complessivi, per la gioia dell'Opec) e finalmente riesci a concludere l'ordine con la sua carta di credito che canta la Marsigliese. Ritorni a casa ma non puoi fissare l'appuntamento per il prelievo della quintalata e passa di scatoloni, è tardi. Quindi la mattina dopo alle 8 chiami, solo per sentirti dire che sì, ti hanno informato bene: è possibile pagare il servizio in contanti, ma solo nel caso in cui si è acquistato il servizio presso un punto Chronopost. Se si è acquistata la spedizione online, bisogna pagare il prelievo online. Il sistema non permette aberrazioni.

Perché chiaramente sono io che sono aberrante. Qui funziona tutto benissimo.

PS Non vi racconto di come mi sono dovuta caricare la quintalata e passa di scatoloni, farmici le scale, riempirci la macchina usando anche gli interstizi tra sterzo e cambio, il tutto nell'indifferenza generale dei cortesissimi vicini, che pur avendomi vista sudata, affannata e quasi in lacrime, sono riusciti solo a dire "Bonjour!" una volta tanto (graziosa concessione, immagino).

PPS Per i francesi che incappano in questo post. Sono reduce da un mese di puro delirio burocratico, logistico, umano e finanziario nella vostra bella nazione. E sono incazzata come una serpe. Non prendetela sul personale, perché vi assicuro che se l'avessi presa io sul personale a quest'ora mi sarei macchiata di pluriomicidio. Ci sono tantissime belle cose in Francia. E' solo che la maggior parte delle persone che ho incontrato ultimamente fanno a gara per farmele dimenticare.

E ora questo blog chiude i battenti per un meritato (e sudatissimo) trasloco.