29.10.03

Trent'anni è...

... andare a un concerto indierock (su, zia Paola, basta con queste robe da matusa, ora qui è tutta campagna e folksong) e il tuo più alto momento di partecipazione emotiva è quando la cantanta americana triiiiiiiiiìste e dimeeeeeéssa si lamenta che in Italia non ci sono essiccatoi e lei è costretta a girare coi vestiti umidi. Speriamo che almeno la maglia della salute fosse asciutta. Co' 'sto tempo ballerino ci si becca dei malanni, signora mia.

28.10.03

Il bello delle post-lib-donne

(è colpa di questa ottobrata romana inquietantemente simile a un novembre milanese, se poi mi incanaglisco con la televisione)

Fonderò un comitato di rivalutazione delle Veline. Perché sì, è vero, io odio la categoria "donne". Odio quelle che parlano, commentano, quelle che fanno sembrare una frase di Biavardi l'apice del pensiero occidentale degli ultimi vent'anni. Le Veline, nel loro ruolo velinesco, non parlano, diolebenedica. Odio questa pelosa solidarietà delle direttrici di femminili verso la donna "cui è stato imposto il ruolo di casalinga, e lei pensa di esserne soddisfatta, ma magari nella vita avrebbe voluto fare altro".
Sciùra Gina, ha sentito? Basta brasati, perdìo. Si riappropri del suo tempo, della sua performàns. Si iscriva a un corso di arpa celtica. Si dedichi al découpage. Facendo bene attenzione a non esercitare le sue novelle abilità in qualunque oggetto da cui possano trarre beneficio suo marito o i suoi figli. Nulla, ha capito? Questo è uno spazio tutto suo, finalmente. L'occasione per sfuggire alla schiavitù del fornello. Non è vero che le piace, non dica fesserie. Come dice? Chi cucina? Suo marito, ovvio. Non sa fare il brasato? E che si compri un quattrosaltiinpadella! Cos'è, non lo sapeva suo marito che trent'anni fa le signore di cui sopra hanno immolato i loro Playtex per liberare LEI? Chi cucina alle signore? La filippina, ovvio. Come "E la filippina chi la libera?"... Sciùra Gina, andiamo, non si impegoli in battaglie che non sussistono: la filippina viene pagata, è una donna che si realizza nel lavoro, ha tutti i giovedì liberi e si lamenta anche, la stronza. Quindi non divaghi, torniamo a lei. Cosa le piacerebbe fare? Riprendere il cucito? Ah, mentalità asservita... mia cara sciùra, lei è veramente un caso disperato. E magari vorrebbe cucire lo strappo ai pantaloni di suo marito, vero? BEH, CHE SE LI RICOMPRI, l'ingrato! Cosa vuol dire "Non abbiamo soldi", la cosa più importante è la sua realizzazione come donna. Il brasato lo dia a me, su. Lei mangi due carote, che è così grassa che se fa bungee jumping si tira dietro pure il ponte. Beh, certo, cosa si credeva che l'avremmo accettata per quel botolo sformato che è solo perché tagliuzza qualche cartoncino? Liberata ma gnocca, sciùra Gina. Si informi.

26.10.03

I Got A CD Spell On You / 4

"Scusa... quant'è che l'hai pagato il cofanetto dei Faust?"
"Mah, 160, 180mila lire, non ricordo"
"Hihihihi"
"Beh, che ti ridi? Non eri tu che rosicavi perché era esaurito?"
"Macché rosicare... non lo compravo perché era un prezzo del cazzo per una raccolta con almeno tre dischi che ti tirano dietro ovunque... e invece guarda qui! ta-dàn! 25 eurini a Porta Portese! Chissà chi è quell'imbecille che l'ha svenduto!"
"Dai, magari è qualcuno che l'ha perso, che è stato costretto a vendere i dischi, che gliel'hanno rubato..."
"Ahaha! Imbecille uguale! Io 25 eurini! Ahahah! Ed è tenuto un gioiellino! Ahahahah!"
"Ehm..."
"Ahahaha! Che c'è?"
"Stai saltellando da un minuto sull'edizione black label inglese di So Far che te l'hanno tirata dietro a 500 eurini".

I Got A CD Spell On You / 3

Avevo chiesto a Bobo se mi masterizzava quella canzoncina lì, pincmùn, sì, ci hanno fatto anche una reclàm una volta e mi piaceva un sacco, e io sono andato su una newsgroup e ho chiesto di chi era la canzone e dove trovavo l'mp3 che su internet figurati se non la trovi. C'è uno che m'ha detto che era di Orietta Berti. Ah ah ah. Poi insomma a me la musica piace tutta e poi leggo di tutto, insomma io mi informo, poi mi leggo sempre il Mucchio e questo nicdreic ogni tanto lo nominavano e ho pensato che mica mi posso sempre masterizzare gli strocs, e allora grazie Bobo, masterizzami sto nicdreic. E lui che ti fa? Mi regala tre ciddì ORIGINALI di nicdreic!!! Dice che la custodia s'è un po' rotta in motorino, e che sembrano spiegazzati perché sono originali anni '70, e che li ha pagati un sacco, e a me dispiace perché Bobo insomma è proprio un amico, ci sono sere che esce anche con la mia ragazza e me lo dice sempre che io mi devo prendere i miei spazi e allora la porta fuori lui, che è giusto che un uomo non si fossilizza, ecco. E lei gli vuole bene, ma siccome è una persona timida e riservata lo abbraccia sempre di nascosto, quando io non guardo. Poi lo vedo che anche lei è preoccupata per Bobo in questi giorni, che gli è venuta una specie di dissenteria che però il medico mica capisce come ha fatto a venirgli. Io per fargli piacere gli ho portato l'altroieri i tre ciddì perché così almeno si svaga. Però pare che non sta meglio. Anzi. Meno male che c'ha pincmùn, perché è una canzoncina allegra. Il Mucchio c'aveva ragione.

I Got A CD Spell On You / 2

"Ma che ccazzo de musica fanno questi?"
"Ma chi ssò?"
"Lazio Botòlo, l'Addio Farlocco, boh, nun me ricordo, guarda aa copertina!"
"Laddìo Bòlocko, certo che te co' l'ungherese... ma 'ndo l'hai rimediati?"
"Me l'hanno rifilati du' polacchi pe' 'na Peroni sgasata. L'avranno grattati da quarche parte"
"Ammazza che zzozzeria"
"Sì, ddavero, ma chiccazzo se la compra 'sta ro—"

Il Messaggero, 17 novembre 2003
Cronaca di Roma - Brevi
Due giovani scampano per miracolo a spettacolare incidente in auto.
Bollettino Nazionale dei Medici Otorino-Laringoiatri, gennaio-febbraio 2004
Può una lesione al timpano provocare un titinnus armonicamente e melodicamente strutturato? Un collega romano sostiene di sì: "Ho in cura due casi che a seguito di un incidente affermano di sentire il costante sottofondo di 'Finché la barca va', Orietta Berti".

I Got A CD Spell On You / 1

Ooooh, siiiiiì…

Lei è lì, ti guarda con QUEGLI occhi, New Wet Kojak, Sticky 2 Me. Il pezzo perfetto per una torrenziale notte di sesso. Il suo sguardo si intorbidisce via via che la voce di Scott McCloud si fa più roca. Le sue mani si fanno più audaci. State rotolando sulla moquette e su un mucchio sempre più consistente e sgualcito di abiti strappati via.

Ooooh, SIIIIIII'!

Lei, l'hai sempre desiderata. Come un doloroso sottofondo, come quel sax che corre sottopelle. Ma non ti si rizza. No. Ed è solo la prima di una lunga serie di cilecche.

I Got A CD Spell On You

Non arriverò a 45 circa maledizioni solo perché mi sto rifiutando di calcolare l'esatto ammontare delle perdite (ormai è ufficiale) e la rimozione mi sembra un'ottima strategia di sopravvivenza. Cominciamo.

25.10.03

... e già che ci siete ridateme pure Milano!

Pensi di non poter mai ricevere sms che ti facciano tuttauntratto rimpiangere la circonvalla alle 8,30 di mattina, i locali con le wannabe-strafiche e i consulenti Accenture, le file al cinema (!), i seimiliardi di ristoranti giapponesi? Sicurasicura? Senti qua:
"Ciao! Ti va di venire stasera a sentire un gruppo reggae tedesco che suona al Villaggio?"

Massì, a chi lo si negherebbe un link al giornodoggi?

Ari-levateme la tivvù...

Che l'attorucolo di Centovetrine pubblicizzi il suo personaggio poliziottesco durante la televendita post-Beautiful definendolo "sofocleo" ci può pure stare (sofocleo nel senso di "palloso, borghese e bacchettone" non ha attestazioni a quanto mi risulta, ma la vitalità di una lingua si misura anche in base a queste scosse semantiche sussultorie). Però Francis Ford Coppola che fa dire al Keanu "Da Parigi attraversammo le Alpi per giungere a Budapest" con tanto di tracciato che si disegna sulla cartina e che evidentemente sta passando due km a sud di Amburgo, no, no, no, è troppo. E se anche Coppola può essere considerato italiano come le lasagne del ristorante Puglia a Little Italy - NYC (non provatele, passatemi la solita iperbole sulla fiducia, lo dico per voi), cosa cazzo li doppiamo a fare i film?

Non mi stupisce che tutto ciò mi fosse sfuggito nelle precedenti due visioni draculesche, in quanto troppo impegnata nel tentativo di suggere a monitor i capezzoli del Gary Oldman di una scena precedente. Oggi ero in versione nonna Abelarda, con plaidino, libido allo zero termico e tutti i sensi allertati per la temibile evenienza di incappare nell'Isola dei Famosi in un momento di zapping inconsulto (ci si perde la mano, giuro).

21.10.03

Come sbarcare il lunario

Kit "Vicino Pc-expert". La risposta definitiva ai problemi col Pc.

Stanco di farti ridere dietro dal Call Center di turno? Stufo degli insulti di tuo nipote sedicente hacker? Kit "Vicino Pc-expert", la soluzione.

Sei un professore universitario che guarda con occhio umido la sua Olivetti, ma l'editore continua a chiederti i file RTF? Nella conversione ti sono spuntate le farfalline accanto alle dotte conclusioni sulla figura di Celestino nella mitopoiesi dantesca? Richiedi il kit, solo per questa settimana al prezzo speciale di 50€ nella versione "Word Rescue"! Incluse nella prima ricarica, 5 visite a domicilio, caffè escluso, e una pacca sulla spalla di incoraggiamento!

Sei un pensionato che vuole ricontrollare online l'andamento dei titoli perché non ti fidi del consulente finanziario Mediolanum? Hai aperto il pacchetto Alice, ma hai scoperto che il floppy non ti legge il Cd autoinstallante? Richiedi il kit "Net Rescue"! A soli 80€ hai diritto a 5 visite domiciliari! E alla quinta ricarica, una visita E' GRATIS!

E tu, sì, tu! col senso dell'avventura, che ami trastullarti con i file di sistema, cogli al volo questa fantastica opportunità: acquista uno dei due kit "Vicino Pc-expert", e con soli 20€ ti porti a casa l'upgrade una tantum "Ghost in the machine", per dire basta agli avvii in modalità provvisoria!

Scegli anche tu il kit ricaricabile "Vicino Pc-expert"! Per tutte le tasche, per tutte le esigenze!

Come non sbarcare il lunario

"Ma mo' che sei tornata a Roma che fai?"
"Mmh, freelance"
"Freelance di cosa?"
"Boh, giornalismo, copywriting, consulenze..."
"Ah Pa'..."
"Eh..."
"Non te va de fa' un cazzo, eh?"
"Dici che è più onesto se dico: 'scrittrice'?"

The Stereotyp(ic)al Woman

Non c'è niente - e dico niente - per raddrizzare una settimana storta come trovare nella cassetta della posta le copie di Judee Sill e di Heart Food. Graziegraziegrazie. Sono commossa. E non solo perché 'sta donna ha una voce che squaglierebbe il pack. Graziegraziegrazie. Conosci le tue galline, eh? Quelle vecchie. Che fanno buon brodo. Di giuggiole.

20.10.03

E per oggi, per ieri, ma soprattutto per domani, va così

(come tentare di raccontarsela in un post diaristermetautoreferenziale che capiranno in cinque, e a cui io di norma sarei politicamente contraria, se non fossi proprio tantotantotanto abbacchiata)

Ciao, mio ciccione baffuto. Per un attimo ho cullato la speranza di essere io quella che ti avrebbe presentato in società. E' morta di qualche mese, gracilina e malaticcia, ma pur sempre sgambettante. Uno dovrebbe fidarsi dello stomaco, quando parla. E quando è successo, mesi fa, l'ha fatto chiudendosi in un groppo, infiocchettandosi come un culatello. Come a dire: "Abbella, ma 'nte starai a allarga'?". Ho impiegato quattro mesi a convincermi che la voce era quella infida e querula dell'autostima – con tutte le delizie con cui la nutro potrebbe dimostrarsi riconoscente, la stronza; invece è solita farmi questi scherzetti. Ma stavolta no, era proprio lo stomaco a sentenziare, forte e chiaro. Te sei allargata, t'è arrivato il pizzone. Ciao ciccione baffuto, è stato bello averti solo per me per un po', facendoti parlare in un'altra lingua, e con le parole che avevo scelto per te. Ora dovrò sentirti parlare con quelle altrui, e spero di avere fairplay sufficiente da trovarle spettacolari come le tue. O da evitare di compiere omicidi in caso non lo siano.

18.10.03

Breathless

Prendiamo una borsa portadocumenti. Immaginiamola. Misuriamola. Una trentina di cm di larghezza, altrettanti circa in altezza, una decina di profondità. A voi il calcolo della capienza. Ora, prendiamo un cd, facciamo che la misura media sia 10x10x2 (eh, i cartonati… eh, i promo… massì, abbondiamo, meglio): quanti cd stanno in quella borsa portadocumenti? Circa 45, no? Eh, sì, vorrei essere più precisa - pare facile - ma già è faticoso riacchiappare gli ultimi scampoli di geometria fissati nella memoria lunga. Perché quella stracazzo di borsa non la trovo più. Con tutti gli stracazzo di circa quarantacinque cd dentro.

Ora, mi scuserete, ma dopo il satori c'è un forchettone di plastica che mi aspetta per l'harakiri.

17.10.03

I have a dream

Il candidato Calderoli Roberto è pregato di presentarsi alla Commissione di naturalizzazione.

Buongiorno signor Calderoli. Lei è qui oggi per dimostrare di essere in grado di definirsi un italiano a pieno titolo. Questa Commissione è clemente e di buon umore, quindi eccezionalmente cercheremo di facilitarla in questa sua civile, democratica e sacrosanta battaglia alla conquista del diritto di voto. Cominciamo.
I nomi delle tre Grazie...
Grazia? Graziella? Graziarca-- CALDEROLI!
Ok, andiamo su cose più semplici. Io le dirò due nomi, e lei dovrà associar loro un terzo.
Tizio, Caio e... sì, ho detto Tiz-- no, Asterix, Obelix e Panoramix non sono mai esistiti né hanno mai sconfitto l'Impero romano.
Allora, mi segua... io dico: spaghetti, mafia e... Calderoli, la faccia finita, la mafia del Brenta non se la ricorda nessuno e nessun ristorante aldilà del Lambro serve la cassoeula!
Calderoli, almeno il cinema le piace? Bene, e se io le dico "Il buono, il brutto e..."
Violante? D'Alema? Calderoli, che fa, vaneggia?
Cosa? Vuole dirne uno lei? Prego.
"Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio"? Sono quattro, Calderoli, QUATTRO! Apra bene la mano, ecco... ora ripieghi il pollice sul palmo, e conti con me... uuuuunooo, duuueee, treeee e quaaaaattro.

(questo me lo portate via, ma prima gli fate masticare lentamente il certificato elettorale, grazie)

14.10.03

Paola nun fa' la stupida staseeeraa

Troppo facile chiamarla nostalgia. Scontati i tanti riferimenti alla gioia dell'emigrante che rimette piede sul suolo natìo. Insomma, quello che provo rientrando a Roma non è la commozione di chi vagheggia da tempo il ritorno, quanto una sorta di frenesia dei sensi. Roma mi fa quest'effetto ninfomanico. Ne vorrei sempre di più. Immagino che in poco tempo questa passione selvaggia verrà sostituita da un più routinario affetto. Io Sandra, e Roma Raimondo. Che noia che barba. Che barba che noia.

13.10.03

Ducato-Maxi-a-passo-lungo

Già gli omini del marketing della Fiat erano stati chiari. Chiarissimi. Non gli bastava aver fatto un Ducato MAXI, ma ne avevano inventato anche una versione a passo lungo. Il tutto per dissuadere dall'acquisto. Più chiaro di così...
Chi mai vorrebbe comprare qualcosa che è già di per sé maxi-ingombrante, e che per di più si propone qui nella sua versione ancor più ingombrante? Ti può servire se sei il Circo Togni, alle prese con un elefante bulimico. Oppure se hai deciso di svaligiare la fabbrica di Gucci (trovasi da qualche parte in Toscana a due metri due dall'A1). Metti su tonnellate di refurtiva, poi via verso Ancona, il mare e il Grande Est, a rifarti una vita vendendo borsette ai neoricchi russi.

Se hai un motorino, un valigione, due zainoni, due quarantottore, cinque scatole e tre sacchettoni, stai certo che il Ducato-Maxi-a-passo-lungo non serve a una emerita mazza. Anzi, prova a caricarli sopra, lega tutto (sennò dopo due minuti te li ritrovi intontiti come Montoya fuori strada dall'altro lato del lungo, lunghissimo passo) e guarda l'effetto "ostaggio nella Locride" che ti faranno quelle quattro carabattole tremanti e stipate sul fondo.

Ma quello è il minimo. Nel frattempo tu avrai dovuto fare manovre col Ducato-Maxi-a-passo-lungo. Avrai dovuto tentare di parcheggiare ai Navigli con il Ducato-Maxi-a-passo-lungo (dev'essere una di quelle penitenze particolarmente infami che si infliggono nei giochi di società), avrai infine deciso di mollare in garage il Ducato-Maxi-a-passo-lungo, per accorgerti che il Ducato-Maxi-a-passo-lungo passa a pelissimo dall'entrata, e solo dopo un numero imprecisato di manovre. E quando avrai pagato 20 euro perché il tizio del garage si suchi tutto l'imprecisato numero di manovre per far uscire il Ducato-Maxi-a-passo-lungo da dove era entrato; quando avrai affrontato il viaggio in autostrada, fermandoti nelle piazzole di sosta dei Tir verso cui il Ducato-Maxi-a-passo-lungo ti trascina, spinto dalle arcane forze del DNA; quando sarai riuscito a entrare dentro Roma evitando di farti tutte le fiancate e gli specchietti, quando avrai scaricato tutto e cominciato a fare il giro delle sette chiese alla ricerca di un parcheggio; e quando FINALMENTE ti farai paraurti e fanale posteriore di una macchina parcheggiata dove non doveva stare, perché dopo tre giorni ti senti anche in diritto di essere STRACCO, ecco, tranquillo, tira pure giù ventimilacinquecentrotrentacinque moccoli (numero alchemico corrispondente alle roncolate che rifilerei alla signorina del noleggio, che per dieci giorni mi ha tenuto nell'illusione che un medio Fiat Scudo a passo NORMALE mi attendesse trepidante).

9.10.03

Dlin dlòn: comunicazione di servizio

Siamo spiacenti di comunicarVi che, causa migrazione di imbrattacarte verso piattaforme capitoline, l'aggiornamento di queste pagine è temporaneamente sospeso.

Certi - a prescindere - di non poterVi garantire un servizio migliore, ci scusiamo per la remota possibilità che ciò possa costituire per Voi un disagio.

8.10.03

Hang the sardonic dee-jay

Approposito di Andreotti. Oplà, un sassolino nella scarpa. Pelide, boopide, paziente, sardonico. Uno tra quegli epiteti formulari necessita di urgentissima risemantizzazione per eccesso di uso giornalistico.

Hang the blessed dee-jay

Grazie Senatore Andreotti. Dico davvero. Perché qui c'è un sacco di gente che La rimpiange, sa? Magnabambini con tessere trentennali del Pci o imbarazzate militanze nel Pdup, suffragette riconvertite al post-human e situazionisti anarchici marchigiani. Non vorrei sconvolgerLa, ma temo che anche i demitiani abbiano iniziato a guardarLa con occhio amoroso.

Ecco, io invece La ringrazio, perché ogni volta che mi sintonizzo su RadioDue La sento snocciolare freddure del tipo che Mussolini mica si sa esattamente se ebbe responsabilità nell'omicidio Matteotti (Lei del resto si affretta a ridimensionare il tutto con la consueta amabile arguzia: "Magari avrà detto ai suoi di dargli una lezione"), oppure che la feroce dittatura comunista "osò quello che neanche Hitler aveva mai osato: imprigionare un vescovo" (il porpora sfina e slancia, dovrebbero dirlo ai rabbini), o che l'opposizione della sinistra italiana alla firma del Patto atlantico fu "atroce" (qualcuno rifornisca il senatore di un qualche agile dizionarietto, la sua deriva coatta desta preoccupazione "Aho', sto Tojatti è popo atrosce" "Ah Giu', malimortè, t'ooo dico sempre de nun passa' de llà... Pija er raccordo, che è mejo!").

Continui così, Senatore. E' bello sapere di aver sempre avuto ragione sul Suo conto.

7.10.03

La fiammiferaia, ovvero il carovita ai tempi di Kaurismaki

Il bello di essere co.co.co. è che in teoria il pagamento potrebbero dartelo tutto insieme alla fine del periodo di collaborazione (un mese, due, un anno, tre, ad lib.). Per chi ama la vita spericolata, insomma.
Però siccome il mio ex signore e padrone è molto buono, e pensa per prima cosa al benessere dei suoi schiavi - ehm, sudditi, no, sottoposti, insomma, i co.co.co. - benignamente ci concede, su un contratto annuale, la dose mensile per i nostri incomprensibili sfizi. Chessò, un affitto, che quell'antipatico del padrone di casa ha veramente poco senso dell'umorismo, qualche bolletta del gas, giusto per la trasgressione di cucinarci due rigatoni all'amatriciana (ahi ahi ahi, e la dieta a base di radici crude per essere sempre in forma?), l'acqua (no, a Cesare quel che è di Cesare, su questo lui non sente ragioni: mica è un lusso, al cliente non puoi presentarti puzzolente - il gas? perché, l'acqua fredda non lava e tonifica?)...

Ecco, il fatto è che il mio ex signore e padrone paga delle persone che dovrebbero benignamente ricordarsi dei nostri sfizi; quindi, ora che vorrei proprio togliermeli - il 7 del mese, accidenti, a Roma si direbbe che vado proprio di prescia – e che, gaudente che sono, vorrei anche aggiungerci l'acquisto di scatole, materiali da imballaggio, affitto di furgone etc., vado a controllare (MALFIDATA!) il mio conto online e scopro che stavolta è stato così buono da lasciarmi con il corrispettivo di un cappuccino.

Il mio ex signore e padrone mi vuole veramente un sacco di bene, e non vuole che dissipi fortune in cazzate. Se il mio ex signore e padrone non si sbriga, gli fotto il superMercedes, lascio un biglietto al padrone di casa firmato: "Stanislao Moulinski in uno dei miei migliori travestimenti", e per imballare le mie cose uso le tappezzerie della sua stracazzo di villona al lago. O le avvolgo nei completi di Caraceni, a sua benigna scelta.

6.10.03

Just another manic Wednesday

C'è qualcuno che non ha niente da fare mercoledì?

No, perché pare che, per dispensa divina, proprio quel giorno sarò dotata dell'ubiquità. Quindi, se qualcuno vuole aggiungersi all'infinita lista delle persone che hanno libero solo mercoledì sera, prego, si accomodi. Lo so, lo so che lo fate solo per generosità d'animo, per garantirmi il mio bravo tirocinio da Spirito Santo.
Chiaro, l'invito è valido anche per chi non può fare a meno di avermi a cena a casa sua. A Canicattì.
Chiaro (2), in caso io non ce la faccia a essere in tutti gli infiniti luoghi, siete autorizzati a offendervi.

[Un maligno sussurra che dovrei controllare i palinsesti della prima serata di mercoledì. No. Fatemi partire così, con l'illusione]

4.10.03

Cose che non stanno più al loro posto

Primo piano, tromba delle scale. Per mesi si sono dati il cambio due stracci annodati al corrimano, uno bianco e uno nero, come umili e casalinghe fumate papali. Le ipotesi sono milioni. Continuerò indefessamente a credere in quella romantica: una storia tra i dirimpettai signor X e signora Y, che affannosamente avverte l'arzillo amante ottantenne che quel giorno il signor Y ha finito prima del previsto la visita di prammatica al cantiere della metropolitana. E ora che non ci sono più stracci, al mondo c'è meno amore.

Cose che non stanno al loro posto

Una maglietta dei De La Soul nuova di pacca (proprio quella giallina di 3 Feet High And Rising!) addosso a un questuante pakistano sotto la Lupa di Piacenza (e anche quella lupa così capitolina, lasciata in mezzo alle nebbie perenni, non la vedo in gran forma).

Autunno brumoso, ore 9 del mattino. Mercato di Via Eustachi a Milano, sotto palazzi pigramente fin de siècle e imponenti portoni coi batacchi d'ottone sempre snobisticamente lucidati. Passi in scooter e ti aggredisce prepotente l'aroma estivo e nostalgico della frittura di pesce.

Vicino di casa ventenne, rasato, occhiaia perenne, grugno lombrosiano, incasellato aprioristicamente sotto il file "operaio specializzato, 1000 euro mensili, di cui 500 spesi nei weekend a suon di pasticche e gabber in qualche discoteca di Rovato". Invece passi davanti alla sua porta dalle cui fessure, inconfondibile, scivola fuori struggente A Kind Of Blue (mi riservo di verificare la possibilità dell'esistenza di un baccellone, comunque).

3.10.03

Telex, che non ho niente da fare · Cose da turista

Mi riprometto di vedere finalmente il Quarto Stato. La motivazione ha una crosticina ideologica assai sottile. E' che me ne aveva fatto venir voglia lui.

Telex, che non ho niente da fare · Quando te le alzano...

Antonello ci racconta tutto divertito degli effetti collaterali della lettura di Palahniuk alla Feltrinelli dell'altro giorno. Pare che per l'amico Chuck sia un enorme complimento il fatto che qualcuno svenga su - o comunque rimanga fortemente impressionato da - alcuni passaggi truculenti.

Gli si può dare una mano? Tipo producendosi in un tomo apocrifo che testimonia con dovizia di dettagli gratuiti come la lettura di Fight Club mi abbia triturato e stracotto le palle?

2.10.03

Scelte indolori

Pulizie, raccolta ammennicoli e duplicazione dati in ufficio (ex ufficio), oggi. Ho sfidato più e più volte la sorte, non ultimo masterizzando in rete da un Mac le mie cartelle (ex cartelle) condivise su Windows 2000, loggato come utente (ex utente) semplice. 700 Mb, giustigiusti. E il Cd si legge (immagino che, a condanna di cotanta hybris, mi slogherò la caviglia appena uscita di qua).

Stavo invece per abbandonare al loro destino i preferiti, quando sono inciampata su questo. Nono, non scherziamo, aggeggini del genere salvano la vita e migliorano il ménage di coppia. Floppy dentro (forse la caviglia è salva), e - se proprio vogliamo metterla giù tipo "gioco della torre" - ultime due annate di Blow Up nella raccolta differenziata.

1.10.03

E il decimo giorno si riposò

Il mio psicoterapeuta di scuola disneyana mi ha convinto a "elaborare il distacco" prendendomi qualche giorno di tempo a non fare una beneamata mazza. La sua teoria è ineccepibile. Rimanere qualche giorno in una Milano che più grigia e autunnale non si può, mentre tutta la città gira vorticosamente intorno, e praticare quest'arte zen con un numero minimo di movimenti consentito, sublimando la mia presenza in una tra le seguenti possibilità: dormire (beeeeeeello), depilarmi con la pinzetta ("dottore, scusi, io rimarrei solo una settimanella…"), trasformarmi in motore immobile. Ora, avendo vinto i campionati rionali '86-'87 di egocentrismo, avrei optato per la terza faccenda.

Tempo due ore e sono già immedesimatissima. Qui, giù, a Milano Sud, dove tutte le circonvalle sembrano le piste Playmobil, non sono gli alacri cittadini che sgommano, strombazzano e si mandano reciprocamente a cagare (ca-ca-re, riprendiamo le buone abitudini lessicali). E' la mia perfetta immobilità che dà il via all'effetto domino. E, no, mi spiace, ormai il processo è avviato, vi tenete Albertini e vi meritate anche il mucchione a Corso Buenos Aires. Forse sono stata un po' troppo proattiva (burp! rigurgito lessicale lavorativo, sorry) con i vicini, che è da due ore che urlano (nel manuale de Il motore immobile: dieci dritte per campare c'era scritto che a un certo punto sarebbe arrivata una certa Entropia; me la immagino come Michael Douglas che irrompe nel loro appartamento e li fa fuori a forza di mitragliate). Probabilmente stasera gli aperitivi saranno più rumorosi e invivibili del solito. Ma abbiate pazienza. Ci sto prendendo la mano. E poi - come si dice - dieci giorni passano in fretta.